La cura del Peterbald: dalla toelettatura all’igiene di questa razza

La cura del Peterbald: dalla toelettatura all’igiene di questa razza

La cura del Peterbald e tutto ciò che riguarda i segreti di bellezza di questa razza, dall’igiene alla toelettatura quotidiana.

peterbald cucciolo
(Foto AdobeStock)

Il Peterbald è un gatto di taglia media che non va oltre i 5 kg, si presente con un corpo magro e muscoloso ed un aspetto elegante e distinto.

Appartiene a quella categoria di razze di gatti senza peli o quasi privi di peli. Perciò per avere cura di questo gatto occorre fare molta attenzione alla sua delicatezza.

Ecco perché se si sceglie di adottare una razza particolare come quella dei gatti nudi è fondamentale imparare a conoscere in che modo averne cura.

In questo articolo parleremo infatti di come avere cura del Peterbald, della sua igiene e della sua toelettatura.

Cura del Peterbald: toelettatura e igiene

Il Peterbald può essere nudo, dal mantello molto corto o corto ma in ogni caso necessita di toelettatura e d’igiene.

peterbald
(Foto AdobeStock)

 

In questo articolo andremo a descrivere le cure necessarie per una razza specifica di gatto, ovvero della razza di gatto Peterbald.

Questa razza nasce da un incrocio tra gatti della moderna razza siamese e orientale, con gatti con una mutazione causata da un gene dominante, che ne facilita la trasmissione alla maggior parte della sua prole e causa la caduta del pelo.

Nonostante il Peterbald manchi di pelo, richiede una regolare ma delicata spazzolatura. Il bagno non deve essere costante, sarà sufficiente passare un panno umido sul corpo o delle apposite salviettine detergenti per animali.

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Inoltre è importante proteggerlo dal freddo e dal sole, proprio a causa della sua mancanza di pelo, per prevenire scottature o raffreddamenti dovuti alle temperature.

Tornando alla toelettatura e all’igiene di questa razza è importante sottolineare che occorre utilizzare prodotti adatti alla sua pelle delicata, come shampoo e soprattutto balsamo prettamente per gatti senza pelo.

Siccome questa razza di gatto non adora l’acqua, è opportuno abituare l’animale fin da cucciolo a tollerare la cura del corpo in acqua e anche fuori.

Ricordiamoci di utilizzare sempre acqua tiepida e stare attendi a non ustionare la pelle delicata del Peterbald e di terminare il bagno con una corretta asciugatura, senza strofinare e danneggiare la pelle del gatto.

Questa sua caratteristica glabra determina inoltre, un metabolismo molto più veloce degli altri gatti, caratteristica tra l’altro di tutti i gatti nudi.

Perciò il Peterbald necessità di un’alimentazione supplementare maggiore di quella degli altri gatti e soprattutto un’alimentazione sana e poco unta, per evitare di causare dermatiti sulla pelle del gatto.

Se vuoi sapere di più sulle malattie del Peterbald, in questo articolo troverai un approfondimento completo.

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Igiene e pulizia del Peterbald

La cura del Peterbald comprende anche l’igiene di occhi, orecchie e unghie, tutto molto importante per assicurare longevità a questo gatto.

La cura del gatto Peterbald, per quanto i gatti sono inclini a provvedere sa soli alla loro igiene, per alcune parti del corpo, deve essere seguita dal suo padrone.

Per far ciò è necessario procurarsi accessori e prodotti adeguati alla pelle di questa razza.

In particolare l’uomo dovrà avere cura di pulire:

  • gli occhi del gatto: la pulizia degli occhi è di grande aiuto nella prevenzione delle tanto fastidiose infezioni come le congiuntiviti e le blefariti nel gatto;
  • la bocca: l’igiene orale è fondamentale ed utile ad evitare malattie del cavo orale. Questa può avvenire grazie all’uso di creme igienizzanti e comodi spazzolini, facilmente reperibili nei negozi specializzati;
  • le orecchie: le orecchie vanno pulite e controllate periodicamente per evitare l’accumulo di secrezioni e lo sviluppare infezioni e disturbi cutanei;
  • le unghie: accorciare le unghie al gatto per prevenire dolori e infezioni provocati dalla crescita delle stesse verso l’interno, rivolgendosi ad uno specialista o al veterinario.

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Michele Sordillo

 

 

 

 

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