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Salute dei Gatti

Cura del Norvegese delle Foreste: dalla toelettatura al bagnetto

Cura del Norvegese delle Foreste, tutti i consigli di bellezza per il pelo di questa razza di gatto elegante e possente dalle origini Scandinave.

(Foto AdobeStock)

In questo articolo, parleremo della cura del Norvegese delle Foreste, un gatto di origini scandinave.

Dotato di una corporatura muscolosa ma anche scattante ed affascinante, ricoperto da un mantello semi-lungo che non può esser trascurato.

Vediamo quali i consigli degli esperti per prendersi cura di questa elegante razza felina, non solo del suo pelo ma anche della sua igiene.

Perciò se gai deciso di adottare un Norvegese delle Foreste, non puoi perderti l’occasione di leggere qualche dritta per la toelettatura del tuo gattino di razza.

Cura del pelo del Norvegese delle Foreste

Il Norvegese delle Foreste è un gatto a pelo semi lungo da curare con attenzione e costanza, se si vuole che il suo mantello luccichi.

(Foto AdobeStock)

Il mantello del Norvegese delle Foreste è composto da un pelo primario liscio e idrorepellente, si asciuga in meno di quindici minuti, e da un sottopelo folto e isolante sia dal freddo eccessivo che dal caldo.

Il pelo di questo gatto appare lucido e i colori possono essere rosso, brown, silver e nero. Si può trovare in tre diverse tipologie di tabby: tabby spotted, tabby mackerel, tabby blotched.

La lunghezza e pienezza può variare a seconda della stagione e della maturità del gatto. Nei mesi più caldi il pelo si perde quasi del tutto per poi rinfoltirsi con l’arrivo dell’autunno, tanto che raggiunge la lunghezza massima di oltre dieci centimetri.

Nei cambi di stagione e di muta, il mantello del Norvegese richiede di essere spazzolato con costanza anche 2 volte al giorno.

Negli altri periodi dell’anno può essere pettinato anche solo una volta a settimana, diventando subito luminoso e soffice. Inoltre difficilmente tende ad annodarsi.

Per poterlo spazzolare, è importante utilizzare spazzole adeguate alla tipologia del pelo del gatto, ovvero accessori quali:

  • un pettine a denti larghi: manico in plastica e denti in metallo cromato, molto delicato sulla cute del gatto, grazie ai dentini arrotondati;
  • uno slanatore: permetterà di raggiungere i migliori risultati, niente più fastidiose pellicce aggrovigliate, bastano 5 minuti per rimuovere grandi quantità di peli residui;
  • pettine di metallo: dotato di denti tondi per non graffiare la pelle dell’animale, aiuta a rimuovere grovigli di peli di gatti e lo sporco, per di più stimola anche la pelle e migliora la circolazione sanguigna;
  • spazzola con doppia setola: rimuove facilmente i peli morti dal mantello e lo mantiene pulito. Dotato di un’ulteriore lato a setole morbide che stimola il flusso sanguigno e rende il mantello lucido;
  • guanti: i guanti entrano in profondità nel sottopelo e rimuovono i peli morti in modo semplice senza ferire la pelle né danneggiare il manto. Sono dotati di 2 lati, con cui è possibile non solo eliminare il pelo morto, ma anche di eliminarlo dai propri mobili e divani.

Avere cura del Norvegese delle Foreste non vuol dire solo spazzolarlo ma anche avere attenzione della sua alimentazione, cercando di evitare di dargli troppo.

Esagerare con il cibo, potrebbe nuocergli facendogli accumulare peso in eccesso.

Inoltre è opportuno ricordarsi che occorre evitare di somministrargli, in quanto è si tratta di un alimento che il micio non tollera e mal digerisce.

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Igiene e pulizia del Norvegese delle Foreste

L’igiene del gatto viaggia di pari passo con la toelettatura. Perciò avere cura del Norvegese delle Foreste è fondamentale per la salute e non solo per l’aspetto estetico.

(Foto AdobeStock)

Il Norvegese delle Foreste non è un gatto impegnativo e nemmeno cagionevole, ha solo qualche malattia ereditaria diagnosticabile preventivamente (Cardiomiopatia ipertrofica, Pk-Def, GSD4), tuttavia si tratta di un gatto ben in salute.

Questa razza infatti necessita di poche ma buone cure, relative alla toelettatura e all’igiene. La toelettatura l’abbiamo appena vista, per l’igiene è importante sapere che questo gatto possiede un mantello idrorepellente, si asciuga in meno di 15 minuti.

Organizzare la giornata del gatto, con una routine relativa alla sua igiene, è utile alla sua salute oltre che rendere il lavoro del padrone meno fatico.

Il gatto creando un’abitudine fin da cucciolo, imparerà a non ribellarsi e ad essere sfuggente. L’igiene del Norvegese delle Foreste riguarda la pulizia dei denti, degli occhi, delle orecchie e il taglio delle unghie.

Per fare tutto ciò, il micio necessita dell’aiuto del suo amico umano, nonostante sia dotato di una lingua particolarmente abituata all’igiene del corpo. Purtroppo in alcune parti non riesce ad arrivare.

In particolare il padrone dovrà provvedere a pulire:

  • denti: ogni due o tre settimane, con uno spazzolino apposito presente nei negozi specializzati per animali;
  • occhi: gli occhi devono essere puliti con un panno umido o una salviettina, per evitare infezioni come ad esempio una congiuntivite nel gatto;
  • orecchie: le orecchie devono essere pulite in modo delicato per rimuovere il cerume che si accumula data la conformazione di esse. La pulizia può essere fatta con tamponi di cotone, garze o un semplice tovagliolo, facendo attenzione a non danneggiarle;
  • unghie: il norvegese adora farsi le unghie, questo esercizio lo mantiene in forma perché esercita i muscoli degli arti e della colonna vertebrale, mantiene le unghie affilate eliminando gli strati vecchi e permettendo il rinnovo dell’unghia stessa, inoltre, graffiando, il gatto marca il territorio. In ogni caso le unghie vanno tagliate, onde evitare che ferisca se stesso e gli altri.

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Per quanto riguarda il bagnetto, al Norvegese delle Foreste occasionalmente è possibile fargli il bagno usando un apposito shampoo per lavare i gatti, diluito con acqua e passato su tutto il corpo. Non è opportuno utilizzare shampoo per uso umano.

Per asciugarlo basterà un asciugamano tamponata sul pelo, ma attenzione perché tenterà facilmente la fuga, diversamente dal bagnetto, in quanto si tratta di una razza che ama l’acqua.

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Ettore D’Andrea

 

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