La cura del Burmilla e tutto ciò che riguarda i segreti di bellezza di questa razza, dall’igiene alla toelettatura quotidiana.
La cura del Burmilla ha a che fare con tutto ciò che riguarda il benessere di questo gatto che va dall’igiene alla toelettatura del suo magnifico mantello.
Prima però di procedere all’interessamento specifico che riguarda il pelo del Burmilla è necessario conoscere la sua tipologia, per poi inoltrarsi nella spiegazione del mantenimento e della pulizia di questa razza.
Cura del Burmilla: come occuparsi del mantello
Come accennavamo precedentemente per occuparci della cura del Burmilla, come per la cura di qualsiasi altro gatto, occorre conoscere il tipo di mantello.
Il Burmilla è un gatto di taglia media, dalla corporatura robusta e il pelo corto.
Il motivo del pelo può essere tradizionale e seppia. Per quanto riguarda la colorazione, tutti i colori sono accettati negli standard della razza, fatta eccezione per il bianco.
Il colore non inizia mai dalla radice sino alle punte ma sempre a metà lunghezza o a tre quarti, praticamente ciò che determina l’effetto “sfumato” del mantello.
Si tratta di un mantello dalla consistenza fine che rende questo gatto incredibilmente soffice al tatto.
Il Burmilla a pelo corto non necessita di particolari cure, è sufficiente una spazzolatura una volta alla settimana, tranne durante il periodo di muta, le spazzolature devono essere più frequenti.
Ciò torna utile per rimuovere lo strato di pelo morto ed eventuali pulci o altri parassiti.
Anche l’alimentazione del Burmilla fa la sua parte, i benefici di una sana dieta rifletto sull’aspetto del mantello dell’animale e di conseguenza anche sulla salute.
Se vuoi sapere di più sulle malattie del Burmilla, in questo articolo troverai un approfondimento completo.
Qual è la spazzola ideale per il Burmilla
Per la spazzolatura gatto Burmilla occorre dotarsi di accessori diversi per le differenti fasi di toelettatura, come ad esempio:
- spazzola rigida: dotata di setole separate, lunghe, rigide e con la punta protetta da pallini. Ha la funzione di spazzolare l’animale a fondo, senza però arrecare alcun danno alla pelle del gatto;
- spazzola a setole morbide: dotata di setole lunghe, morbide e fitte. Ha la funzione di eliminare la polvere e qualsiasi altra cosa rimasta attaccata al pelo;
- guanto cardatore per il gatto: che grazie alla combinazione dei denti rivestiti in plastica con gli anelli rigidi unisce l’assoluta efficacia della spazzolatura igienizzante al vero piacere di un massaggio rilassante.
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Igiene e pulizia del Burmilla
Avere cura del proprio Burmilla significa occuparsi anche dell’igiene e il benessere del gatto. Vediamo in cosa consiste nella pratica.
Quando si decide di accogliere un animale in casa, occorre sapere che bisogna occuparsi non solo dell’alimentazione ma anche del suo benessere.
Ciò prevede non solo la toelettatura che abbiamo appena visto ma anche l’igiene.
Per quanto poi un gatto sappia essere estremamente fissato per la pulizia, per la quale trascorre davvero tante ore, isolato a leccarsi, ci sono alcuni punti per lui irraggiungibili e per i quali necessita dell’aiuto del suo amico umano.
I punti del corpo del gatto da pulire sono:
- igiene orale del gatto: pulire i denti al Burmilla anche quotidianamente, utilizzando creme igienizzanti per denti o spazzolini;
- occhi: pulire gli occhi del Burmilla, può essere utile nella prevenzione delle tanto fastidiose infezioni come le congiuntiviti e le blefariti nel gatto;
- orecchie: pulire per evitare l’accumulo di secrezioni e non sviluppare infezioni e disturbi cutanei;
- unghie: accorciare le unghie del gatto aiuta a prevenire dolori e infezioni provocati dalla crescita delle stesse verso l’interno. Tuttavia è meglio rivolgersi ad uno specialista o al veterinario.
Per quanto riguarda il bagnetto al Burmilla, non è necessario effettuarlo spesso, può bastare una volta ogni 4 settimane, oppure in caso di sporco inaspettato.
Mentre se si vuole eseguire un’azione rapida e rifrescante è possibile utilizzare speciali salviette igienizzanti.
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Raffaella Lauretta