Come prendersi cura del gatto dopo la sterilizzazione? Ci sono attenzioni specifiche a seconda che si tratti di un micio maschio o di una femmina. Scopriamo quali sono
La sterilizzazione è un intervento altamente consigliato per il gatto domestico, per poter evitare gravidanze indesiderate ma anche per ridurre il rischio di contrarre alcune malattie pericolose che possono colpire soprattutto le gatte femmine.
Sterilizzare un gatto, quindi, è praticamente un intervento di routine per un veterinario: ciò non toglie che bisogna prestare attenzione a prendersi cura correttamente dell’animale dopo la sterilizzazione, nell’immediato per ridurre eventuali rischi di infezioni post operatorie nel gatto, ma anche in seguito mantenendo alcune attenzioni necessarie ad evitare l’insorgenza di problemi di obesità felina.
Ma quali sono le attenzioni giuste per prendersi cura del gatto, maschio o femmina, dopo la sterilizzazione? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Subito dopo l’intervento di sterilizzazione, il gatto ha bisogno di stare tranquillo e riprendersi dagli effetti dell’anestesia: una volta riportato il micio a casa, bisogna lasciarlo in una stanza silenziosa, con porte e finestre chiuse e senza ostacoli, mettendo vicini ciotola della pappa, acqua e lettiera.
Nei giorni successivi di convalescenza, è fondamentale evitare che il gatto si muova troppo, faccia giochi troppo movimentati con corse e salti, ma soprattutto bisogna fare attenzione ai punti di sutura: assicuratevi che non si lecchi o si gratti in prossimità della ferita chirurgica. Inoltre, se abbiamo altri gatti o animali in casa, teniamoli separati dal gatto appena sterilizzato per un po’.
Per proteggere la ferita e prendersene cura è importante seguire delle norme igieniche specifiche: è possibile approfondire il tema nel nostro articolo dedicato alla cura dei punti di sutura del gatto post intervento chirurgico.
La sterilizzazione è un intervento differente a seconda che si tratti di un esemplare di gatto maschio oppure di una femmina: per la gatta si parla di sterilizzazione vera e propria, mentre nel gatto maschio si tratta più che altro di un intervento di castrazione. A seconda che il gatto sia maschio o femmina, dopo la sterilizzazione bisogna riservargli delle cure particolari.
L’intervento di castrazione del gatto maschio è solitamente più semplice e veloce rispetto a quello di sterilizzazione della gatta, in quanto consiste nell’asportazione dei testicoli e non in un’operazione che prevede l’apertura dell’addome.
I gatti maschi si riprendono più rapidamente sia dall’anestesia (il loro intervento prevede l’anestesia locale) che in convalescenza, inoltre è più raro che riescano a leccare la ferita visto che si trova in una zona più difficile da raggiungere.
Ciò nonostante, è importante accogliere il gatto al rientro dall’intervento con coccole aggiuntive e tranquillità per superare al meglio lo stress della sterilizzazione. Inoltre, dopo la castrazione bisogna curare con maggiore attenzione l’alimentazione del micio per evitare la comparsa di calcoli, cistite nel gatto e problemi di obesità.
L’intervento di sterilizzazione degli esemplari di gatto femmina è maggiormente complesso e invasivo: l’operazione prevede l’asportazione delle ovaie e in alcuni casi anche dell’utero, rendendo necessario un taglio all’addome in anestesia totale.
In seguito all’intervento, il veterinario prescriverà una terapia farmacologica analgesica da proseguire a casa nei giorni della convalescenza: la somministrazione dei farmaci alla gatta è quindi il primo aspetto da tenere in considerazione nelle cure post sterilizzazione.
Nella settimana successiva all’operazione è importante evitare accuratamente che la gatta possa leccare o grattarsi la ferita chirurgica: solitamente, il veterinario consiglia di far indossare alla micia un collare elisabettiano apposito e di coprire i punti di sutura con una garza sterile.
Per quanto riguarda l’alimentazione, è importante che nelle settimane immediatamente seguenti alla sterilizzazione la gatta possa contare su una dieta sana e leggera. In seguito, a convalescenza conclusa, sarà il veterinario a consigliare l’alimentazione migliore per evitare che la gatta tenda ad ingrassare troppo.
Potrebbe interessarti anche:
C.B.
Amoreaquattrozampe è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato dalle nostre notizie SEGUICI QUI
Hai mai pensato a cosa rivelano le analisi del sangue del tuo amico a quattro…
Da sempre discriminati per la loro razza i pitbull sono anche descritti come i cani…
Alcuni piccoli animali, chiamati "noci di mare", potrebbero aiutarci a vivere molo più a lungo,…