Ecco come prendersi cura del mantello del Birmano e cosa c’è da sapere su pulizia di denti, unghie, occhi e orecchie di questa razza felina.
Prendersi cura del proprio gatto Birmano è tra i principali modi per far sì non solo che il nostro micio appaia sempre al top, ma anche che si mantenga sereno e in salute. Scopriamo insieme come spazzolare il mantello del Sacro di Birmania, se è possibile fare il bagnetto agli esemplari di questa razza e tutto ciò che ha a che fare con la cura del Birmano.
Il Sacro di Birmania è un micio dal pelo lungo e folto. Proprio il suo caratteristico mantello è una delle caratteristiche fisiche che lo rende tanto ammaliante ai nostri occhi.
Nonostante si tratti di una razza dal manto lungo, tuttavia, la cura del Birmano non risulta particolarmente impegnativa. La ragione, infatti, è che questo gatto è privo di sottopelo.
Pertanto, è praticamente impossibile che il suo mantello si annodi. Vediamo nel dettaglio come spazzolare il pelo del Sacro di Birmania e se è consigliato lavare questo pelosetto, oppure no.
Il gatto Birmano tende a perdere poco pelo. Ciò fa sì che sia sufficiente spazzolarlo 2 o 3 volte a settimana, aumentando la frequenza a una volta al giorno durante il periodo della muta.
Poiché il suo manto è fine e delicato, occorre non effettuare questa operazione con eccessivo vigore, per non rischiare di strappare via ciuffi di pelo, causando dolore al micio.
Per prendersi cura del mantello del Birmano occorre attrezzarsi di una spazzola a denti larghi e setole morbide, con cui spazzolare il gatto sia nel verso in cui cresce il pelo, che contropelo.
Indispensabile, nel periodo di muta, l’utilizzo di un cardatore. Si tratta di un apposito strumento impiegato per sbrogliare il mantello del micio, rimuovendo lo strado di pelo morto.
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Ti stai chiedendo se sia possibile fare il bagnetto al gatto Birmano, o sarebbe preferibile evitare? Scopriamolo insieme.
Generalmente, il Sacro di Birmania, esattamente come il resto dei felini domestici, è un animale molto scrupoloso e attento alla sua pulizia.
Tuttavia, può capitare che il micio non si lavi durante una lunga malattia, o che si intrufoli – vista la sua estrema curiosità – all’interno di pertugi particolarmente angusti e sporchi.
In questo caso, potremo fare il bagnetto al Birmano, cercando di stressarlo il meno possibile. Come fare?
Assicurarci che sia un’operazione rapida e delicata, scegliere la giusta temperatura dell’acqua, che non dovrebbe essere né troppo calda né eccessivamente fredda, e usare prodotti specifici, per non irritare la sua cute.
Dopodiché, dovremo asciugare con molta cura il Birmano, per evitare che possa prendere freddo ed ammalarsi.
Come rendere splendente il suo mantello? In primo luogo, pianificando nel dettaglio una dieta bilanciata, sana ed equilibrata. Vuoi scoprire tutto quello che c’è da sapere sull’alimentazione del Sacro di Birmania? Consulta questo articolo.
Inoltre, esiste un piccolo trucchetto fai da te: basta immergere un panno di cotone in una soluzione a base di acqua e aceto, per poi passarlo sul manto del micio.
In questo modo, il pelo del nostro amico a quattro zampe sarà lucente, pulito e morbido.
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Infine, ecco tutto quello che bisogna sapere sulla cura di occhi, orecchie, denti e unghie del Birmano.
Per evitare la comparsa di infezioni o fastidiosi disturbi cutanei, è consigliato ispezionare regolarmente gli occhi e le orecchie del micio, rimuovendo le secrezioni in eccesso con l’ausilio di una garza sterile leggermente inumidita, o di appositi prodotti presenti in commercio per l’igiene del gatto.
Per quanto riguarda l’igiene orale del micio, è indispensabile pulire regolarmente i suoi denti, in modo da evitare l’accumulo di tartaro e placca, che potrebbero causare l’insorgenza di patologie come gengivite e stomatite.
Come fare? Si può ricorrere a spazzolino e dentifricio per il felino, o a creme spalmabili, da distribuire sulla dentatura del proprio amico a quattro zampe.
Infine, ecco come prendersi cura delle unghie del Birmano. Tendenzialmente, nel caso di esemplari giovani e attivi non c’è bisogno di tagliarle, poiché i mici provvedono da sé ad affilarle.
Qualora, tuttavia, gli artigli risultino eccessivamente lunghi, occorrerà munirsi di un apposito tagliaunghie, premendo leggermente sul polpastrello del gatto in modo da far fuoriuscire l’unghia. Dopodiché, dovremo tagliare esclusivamente la parte bianca, non vascolarizzata.
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Laura Bellucci
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