É possibile la convivenza tra tra un gatto affetto da FeLV ed uno sano? E se sì, quali sono le strategie migliori da adottare?
Instaurare una convivenza tra più animali d’affezione non è mai semplice, ed il lieto fine non è mai scontato. Le malattie contagiose, tuttavia, complicano notevolmente la situazione. É il caso della convivenza tra un gatto affetto da Felv ed uno sano; quali sono le strategie da adottare?
Modalità di trasmissione del virus
La convivenza tra gatto FeLV e gatto sano è possibile; ma le precauzioni da adottare sono molte.
É bene dunque, prima di accogliere in casa un gatto contagiato (o al contrario un gatto sano, laddove il proprio si sia ammalato di FeLV) capire se si è in grado di gestire la situazione e se si dispone di un ambiente domestico adatto ad attuare tutte le misure di sicurezza consigliate per diminuire il rischio di contagio.
Diminuire e non azzerare; la possibilità che il gatto sano si ammali non può essere esclusa del tutto, a meno che i due (o più animali) non vivano del tutto separati, in ambienti non comunicanti. Partiamo, prima di tutto, dalla descrizione delle modalità di trasmissione del virus.
Il virus della leucemia felina, meglio nota come FeLV, è una malattia estremamente contagiosa, molto diffusa tra i gatti. Le modalità di trasmissione della leucemia felina sono in parte comuni con quelle della FIV; dunque prima di tutto attraverso lo scambio di liquidi corporei (sangue e saliva).
Contatti stretti e violenti (si pensi a due gatti che si attaccano e si mordono o graffiano a vicenda) sono di norma i veicoli predefiniti.
Il virus si può trasmettere anche attraverso la saliva; tuttavia quello della FeLV, a differenza di quello FIV, è in grado di resistere anche nell’ambiente circostante (non vi è pacificità sui suoi tempi di sopravvivenza all’esterno) e questo lo renderebbe più pericoloso.
La FeLV inoltre si può trasmettere anche attraverso le urine e le feci, nonché da mamma a figlio (anche durante l’allattamento); ecco perché la convivenza tra gatto FeLV e gatto sano si presenta piuttosto complicata.
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Convivenza tra gatto FeLV e gatto sano: le misure da adottare
É chiaro dunque che occorrerà limitare al massimo i contatti tra il gatto sano e quello affetto da FeLV, inibendo anche quelli con i felini randagi.
L’ideale, pertanto, è disporre di un giardino o uno spazio esterno messo in sicurezza, dal quale i gatti non possano uscire (e quelli randagi non possano entrare).
La sterilizzazione degli animali è un altro adempimento fondamentale; sempre, non solo quando si tratti di un maschio e di una femmina. Attenzione anche alla divisione degli spazi; più è grande l’ambiente, meno saranno le possibilità di incontro e di attrito.
É necessario dunque che ognuno dei felini riesca a ritagliarsi un angolo tutto suo. Questo scopo si persegue anche piazzando più ciotole e lettiere per tutta la casa.
Tuttavia, come detto, la FeLV si trasmette anche attraverso feci, urine, e saliva. Ed in particolare per ciò che riguarda le ciotole, è piuttosto prevedibile che i gatti si serviranno di tutte quelle presenti in casa.
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Su questo aspetto non si può fare molto; l’unica soluzione è costituita dall’inoculazione al gatto sano del vaccino per la FeLV, il quale riduce notevolmente (ma non azzera) le probabilità di contagio.
Ridurre le tensioni e gli scontri tra gli inquilini di casa può non essere sufficiente; il virus si trasmette anche con la saliva (si pensi a due gatti che si leccano). La più drastica tra le soluzioni è quella di creare due ambienti distinti e non comunicanti, in cui il gatto sano e quello affetto da FelLV non vengano mai in contatto.
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A. S.