Cosa fare in caso di infestazioni da vermi? Scopriamo i sintomi e i rischi associati a questa condizione e capiamo come sverminare il gatto.
Sottoporre periodicamente il proprio micio al trattamento vermifugo è una pratica molto importante. Infatti, questi parassiti infestano non solo i gattini appena nati, ma anche i felini adulti, comportando rischi per la loro salute. Vediamo quali sono gli indicatori della presenza di vermi e come sverminare correttamente il gatto.
Come individuare la presenza dei vermi, per capire se è opportuno sverminare il gatto?
Non sempre i mici manifestano i sintomi dell’infestazione. Come ogni persona che gode della compagnia dei felini sa bene, infatti, questi animali possono essere molto abili nel nascondere il proprio malessere.
Per questo, per individuare la presenza dei parassiti è opportuno esaminare le feci o il vomito del gatto, attraverso cui vengono espulsi frammenti di tenia contenenti le uova del verme. In caso di infestazione grave, il felino può manifestare alcuni sintomi.
Tra questi, ci sono disturbi gastrointestinali, ventre gonfio, dimagrimento e perdita di pelo nel gatto. Per individuare con certezza l’infestazione da vermi nel gatto, sarà opportuno sottoporre l’animale ad un apposito test delle feci.
Questo esame rivelerà non solo la presenza di questi parassiti, ma anche a quale tipologia appartengono.
Per eliminare i parassiti intestinali nel micio, sono a disposizione sul mercato diverse soluzioni.
Tra queste, la più comune è rappresentata dai vermifughi sotto forma di pasticche. A seconda del tipo di verme infestante, il tuo veterinario saprà indicarti il medicinale più indicato.
Si tratta di una terapia molto semplice, per via della facilità di somministrazione della pasticca al gatto, che potrà essere mescolata all’interno del suo cibo. Potrai anche decidere di somministrare un vermifugo in forma liquida, iniettandolo nella bocca del micio tramite una siringa senza ago.
In alternativa, potrai utilizzare una pasta da spalmare sulla bocca del felino o da inserire all’interno della pappa. In caso di infestazioni più gravi, il veterinario potrà valutare la somministrazione di appositi farmaci tramite iniezione nel sangue.
Naturalmente, per sapere come sverminare il gatto nel modo giusto, non tralasciare di chiedere un parere al tuo veterinario di fiducia.
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Tutti i gattini, alla nascita, presentano un’infestazione da vermi. La ragione è semplice: essi vengono trasmessi al cucciolo attraverso il latte materno.
Questi parassiti possono causare un ritardo della crescita del micio, oltre che danni al sistema immunitario.
Infatti, la presenza di vermi impedisce al micio di assimilare tutte le sostanze nutritive dell’alimento, che sono essenziali al suo sviluppo. I parassiti più comuni nel gatto sono gli ascaridi e la tenia. Essi rappresentano un doppio rischio, in quanto possono essere trasmessi anche all’uomo.
La modalità di contagio più comune avviene per via orale. Ad esempio, attraverso la contaminazione del cibo, toccato con le mani sporche. Nei gatti adulti, la presenza di vermi è causata dalle pulci nel gatto.
Questo parassita esterno, in particolare, funge da ospite intermedio per la tenia. Si tratta di un verme piatto che entra nell’organismo del micio durante le operazioni di pulizia. Leccando il pelo, infatti, ne ingerisce le uova.
In questo modo, esse si attaccano alle pareti dell’intestino, crescendo e riproducendosi all’interno del nuovo ospite.
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Sverminare il gatto è un’operazione che dovrebbe essere compiuta regolarmente. A trasmettere l’infestazione da parassiti intestinali al tuo micio, infatti, potrebbero essere anche altri animali.
Per questo, se il felino vive esclusivamente in casa è consigliabile sottoporlo a questo trattamento ogni 3 mesi. Se, invece, ha accesso anche ad ambienti esterni, occorre ripetere questa procedura ogni 45 giorni circa.
Cosa puoi fare, per ridurre il rischio di infestazione da vermi nel gatto? Evitare di dare al micio carne cruda, assicurarti che la sua alimentazione sia bilanciata e somministrargli integratori per rafforzare il suo sistema immunitario, consultando prima il parere del veterinario.
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