Come capire se il gatto è in calore? Ci sono diverse fasi che il felino attraversa quando è in questo particolare momento della sua esistenza, con tutti i sintomi e segnali. Vediamo meglio in questo articolo.
Se si vuole adottare una micina, bisogna essere consapevoli che, molto presto, inizierà il suo periodo di calore, lamentandosi e miagolando di continuo. Ma il calore nel felino in cosa consiste, di preciso? Può essere problematico nella convivenza con il suo padrone. Vediamo come capire se il gatto è in calore, attraverso i segnali importanti.
Come capire se il gatto è in calore: ciclo estrale e segnali
Si tratta di una fase comune a tutte le gatte, una componente essenziale della loro esistenza, riferendoci quindi alla riproduzione. Quando sta iniziando questa fase, però, si possono notare dei segnali e sintomi, perché il comportamento del pet cambierà inevitabilmente. Leggiamo meglio qui di seguito.
A differenza di cani, altri animali e anche della donna, la gatta attraversa la fase del calore in modo diverso. Infatti, il felino non ha il ciclo mestruale, ma il ciclo estrale, ovvero non sanguina mai dalla vulva. Dunque, per capire se il gatto è in calore non bisognerà basarsi sulla perdita di macchie di sangue.
La gatta non ovula mai, tranne quando si accoppia con un esemplare maschio; è quella che viene definita l’ovulazione indotta dal maschio. Sarà la produzione di estrogeni a fare andare in calore la micia e che provocheranno, di conseguenza, alcuni comportamenti tipici di questo periodo in lei: miagolii lamentosi e continui, fusa continue, strusciarsi dappertutto, tutti atteggiamenti che servono a richiamare l’attenzione dei gatti maschi.
Il periodo di calore, nella gatta, può durare dai 3 ai 10 giorni. Si tratterà di un periodo di agitazione e tormento per lei, in cui sarà irrequieta e desiderosa di coccole, spostando la coda e alzando il sedere spinta dagli ormoni.
Se la micia non dovesse riuscire ad accoppiarsi, allora il suo utero si rigenererà per riprendere, dopo circa 3 giorni, il periodo del calore. Quindi, il suo ciclo può durare in tutto 15 giorni, che si protrarrà per tutto l’anno e si interromperà in inverno.
Invece, c’è un preciso comportamento sessuale del gatto, perché l’accoppiamento tra femmina e maschio vada bene, il pene del maschio graffierà le parti intime della gatta, infastidita dal gesto che, però, sarà utile per far scendere gli ovuli. Un meccanismo che permette agli spermatozoi di incontrare gli ovociti della femmina.
Il calore nel felino: altri sintomi e cosa fare
Sono tanti e difficile da gestire i comportamenti di una gatta in calore in casa. Se ci sono maschi che si muovono nel territorio, sarà impossibile non notare il suo atteggiamento nervoso e capriccioso anche nei confronti del padrone. Continuiamo la lettura più avanti.
Come abbiamo anticipato in apertura articolo, con una gatta in calore in casa è quasi impossibile rilassarsi e dormire la notte, perché il suo atteggiamento muterà totalmente e, per lei, sarà uno strazio affrontare questa particolare fase.
Tra miagolii e vocalizzi profondi, il desiderio di giocare sempre e farsi coccolare da noi, assumendo poi la tipica postura del suo periodo in cui vuole essere avvicinata dall’esemplare maschio.
Sono in molti i proprietari che si chiedono come riconoscere i suoni del gatto in calore e cosa significano e basta soffermarsi sugli atteggiamenti e i segnali di cui sopra. Un’altra domanda riguarda la sua possibile sofferenza durante il periodo. Ebbene, in pratica la gatta è completamente vittima dei suoi ormoni. In più, occorre capire cosa fare per lei. Ci sono due opzioni.
Se si vuole lasciare accoppiare la gatta, lei avrà una gravidanza di 2 mesi. Dopodiché, la micia partorirà e allatterà, senza andare subito in calore per un mese. Solo dopo potrà iniziare di nuovo ad entrare in calore.
Se, invece, non si vuole che la gatta abbia dei gattini, si può pensare all’intervento di ovariectomia, quindi la sterilizzazione, in cui il suo veterinario procederà con la rimozione delle ovaie.
Con questa operazione, il felino non proverà alcuna sofferenza e, semplicemente, non avrà più l’istinto di accoppiarsi.