La colangioepatite nel gatto è una patologia epatica piuttosto comune nel felino. Ecco quali sono i sintomi da riconoscere e quali invece sono i rimedi.
La prevenzione è fondamentale per la cura delle varie patologie che possono colpire il nostro amico a quattro zampe. Ma quando non è sufficiente, è importante imparare a riconoscere quelli che sono i sintomi di uno stato di salute non ottimale; ecco quali sono quelli della colangioepatite nel gatto, e quali invece i rimedi da adottare.
La colangioepatite è una patologia epatica, che consiste in un’infiammazione delle vie biliari. Si tratta di una patologia piuttosto comune nel piccolo felino. Si distinguono vari tipi di colangioepatite nel gatto:
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La sintomatologia della colangioepatite nel gatto è piuttosto varia, ed è sostanzialmente comune alle diverse forme della patologia; la differenza è da riscontrarsi nei tempi di esordio dei sintomi e la forza con cui colpiscono il piccolo felino. Ecco quali sono i più comuni:
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Non è facile comprendere dalla comparsa dei segni clinici descritti che si tratta di colangioepatite nel gatto; d’altronde si tratta di sintomi piuttosto comuni, e che possono essere sentore della presenza di altre patologie. Ovviamente, il piccolo felino presenterà, molto più probabilmente, solo alcuni tra essi.
In ogni caso è bene rivolgersi immediatamente al proprio veterinario di fiducia, affinché proceda alla diagnosi, per la quale si procederà all’effettuazione di esami volti ad escludere la sussistenza di altre patologie; fermo restando che sarà necessario effettuare una biopsia epatica.
La tempestività dell’intervento è fondamentale per salvare la vita del gatto, che potrebbe essere messa in pericolo soprattutto dall’insorgenza della forma acuta della patologia.
Il trattamento terapeutico sarà diverso, a seconda dello stadio della malattia e della forma in cui la colangioepatite si è manifestata nel gatto. Nel caso di colangioepatite suppurativa, la forma più aggressiva della patologia, potrebbe essere necessario il ricovero ospedaliero ed una terapia di supporto (fluidoterapia), soprattutto laddove il gatto sia disidratato.
Stabilizzato il piccolo felino, normalmente si procede ad una terapia antibiotica. Se il gatto presenta i sintomi dell’ascite, sarà necessaria anche l’assunzione di diuretici. Per la colangioepatite non suppurativa si ricorre a farmaci immunoregolatori, eventualmente di supporto alla cura delle altre eventuali patologie di cui è conseguenza.
Il veterinario prescriverà anche il necessario cambio di alimentazione per il gatto malato, che andrà ad incidere sull’assunzione delle proteine nel piccolo felino.
A. S.
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