Chi ha un gatto ha meno probabilità di infarto, il rischio si riduce di circa un terzo secondo i ricercatori USA. Un valido motivo in più per adottarne uno?
Dopo dieci anni di studi su più di quattromila Americani, i ricercatori dello Stroke Institute dell’Università di Minneapolis hanno scoperto che i gatti e il rischio di infarti sono legati in modo sorprendente. In pratica, chi ha un gatto ha meno probabilità di infarto o problemi cardiaci. Abbiamo sempre saputo e sostenuto che avere un animale domestico fa bene al cuore, ma ora questa frase assume un senso diverso. Certo, i benefici sulla salute degli animali e dei padroni sono visibili anche dai più scettici, e ora è la scienza a dare una risposta precisa a questa nostra convinzione.
Lo studio
Secondo il dr. Adnan Qureshi, autore dello studio, questo studio è partito dal legame tra eventi cardiovascolari (in particolare gli attacchi di cuore) e lo stress psicologico e l’ansia. Qureshi sostiene che avere degli animali domestici probabilmente aiuta a ridurre lo stress, e i ricercatori pensano che anche i cani abbiano un effetto simile, ma non sono riusciti a fare dei test su abbastanza casi per poter includerli nella conclusione.
I casi analizzati sono quelli di 4435 Americani, di età compresa tra i 30 e i 75 anni, in uno studio durato quattro anni, tra il 1976 e il 1980. 2435 dei partecipanti erano o erano stati proprietari di gatti, mentre gli altri 2000 non avevano mai avuto un gatto. Studiando le cause di morte dei casi analizzati, i ricercatori hanno scoperto che nei 10 anni successivi i proprietari di gatti mostravano un 30% di rischio minore per quel che riguarda le cause di morte per attacchi di cuore, rispetto a chi non aveva mai avuto un gatto.
Qureshi, che ha un gatto di nome Ninja, si aspettava di notare un effetto, perché la teoria che chi ha un gatto ha meno probabilità di infarto era effettivamente plausibile, ma le dimensioni del legame sono state una sorpresa. Chi non è stato sorpreso dei risultati è stata Kathie Cole, un’infermiera clinica dell’Università della California Los Angeles (UCLA), che ha mostrato nel 2005 un legame tra i cani e i miglioramenti delle funzioni di cuore e polmoni in persone con problemi cardiaci.
La Cole sostiene di essere propensa a pensare che ogni animale che significa qualcosa per una persona, può avere effetti benefici sulla salute di quella persona. In altre ricerche ha notato anche che gli animali domestici hanno effetto calmante. Questo purtroppo non può essere un metodo usato da tutti quelli affetti da problemi cardiaci, magari perché vivono in condomini e case di riposo, dove gli animali non sono ammessi.
Le reazioni degli scettici
Questo studio può avviare una serie di nuove ricerche mai pensate prima, sostiene Qureshi, per trovare cure alternative alle normali medicine o alla chirurgia. Per molti però non è una prova valida, poiché non c’è prova di una vera relazione causa – effetto, solo un legame tra l’avere un gatto e un minore rischio di attacchi di cuore.
Certo, il legame potrebbe essere con la personalità e lo stile di vita dei proprietari di gatti e quindi non è semplicemente esatto che chi ha un gatto ha meno probabilità di infarto. Forse i proprietari di gatti tendono ad avere personalità non propense allo stress, o sono persone che non si fanno influenzare dall’ansia o da situazioni ad alta tensione, ammette Qureshi. Ma non avendo analizzato la personalità delle persone nei loro casi, i ricercatori non possono arrivare a una conclusione definitiva.
Un’altra ragione per cui alcuni esperti sono scettici è che altri studi hanno mostrato differenti risultati. Ad esempio, uno del 1995 pubblicato nell’American Journal of Cardiology, ha mostrato che se i proprietari di cani hanno una possibilità maggiore di sopravvivere a un attacco di cuore, i proprietari di gatti hanno possibilità ridotta. Questo però potrebbe essere legato alle frequenti allergie ai gatti, molto più diffuse rispetto a quelle ai cani.
Ma molti esperti di veterinaria sottolineano che i gatti possono essere più “calmanti” rispetto ai cani, probabilmente perché sono animali che tendono a stare in braccio e a voler essere coccolati, ed è proprio l’atto di coccolare gli animali a ridurre il livello di stress, la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna, in molti casi. I cani invece richiedono attenzione, che potrebbe incrementare lo stress dei padroni, perché hanno bisogno di maggiori cure rispetto ai gatti che sono più indipendenti.
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Fabrizio Burriello