La cheratite è una malattia che può colpire gli occhi del gatto. Scopriamo tutto ciò che c’è da sapere per proteggere la salute del micio.
La cheratite è una patologia oculare che comporta l’infiammazione della cornea del gatto. Questa malattia può colpire uno o entrambi gli occhi e solitamente non risulta dolorosa per il micio. Vediamo quali sono le cause, i sintomi e i trattamenti a cui sottoporre Fuffi.
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La cheratite eosinofila è una patologia a carico della cornea del gatto, anche detta proliferativa, a causa del suo decorso molto veloce. Nella maggior parte dei casi, la malattia è monolaterale. Se non trattata in tempo, però, può diventare bilaterale e comportare gravi rischi per la salute del micio.
Infatti, essa può provocare la perforazione della cornea dell’animale, causandone la cecità. La cheratite colpisce indistintamente gatti di ogni età e razza; tuttavia, si manifesta con maggiore frequenza nel Persiano, Siamese, Blu di Russia e Hymalaiano.
Quali sono le cause della cheratite nel gatto? Esse non sono state individuate con certezza, anche se nella maggior parte dei mici affetti da questa patologia è stata riscontrata la presenza dell’hepers virus felino.
Inoltre, l’insorgenza della patologia potrebbe essere determinata da una riposta del sistema immunitario a una molecola percepita come estranea e potenzialmente pericolosa. Come riconoscere la cheratite nel gatto? I principali sintomi di questa infiammazione sono:
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Una volta notata la presenza di uno o più sintomi associati a questa patologia, sarà opportuno sottoporre tempestivamente il micio ad una visita veterinaria. Come viene diagnosticata la cheratite nel gatto?
Si procede al raschiamento della cornea dell’animale. Il campione verrà esaminato per individuare la presenza di cellule eosinofile. Ciò servirà ad escludere patologie simili alla cheratite progressiva, tra cui:
Come si cura la cheratite nel gatto? In passato si somministrava all’animale il megestrolo acetato. Oggi, tuttavia, il suo utilizzo è fortemente sconsigliato per via dei numerosi effetti che può provocare, tra cui:
Ad oggi, per la cura della cheratite nel gatto si ricorre alla somministrazione di farmaci antinfiammatori. La terapia più comune prevede l’utilizzo di ciclosporina e cortisone per via topica.
I sintomi vengono alleviati progressivamente, fino alla totale scomparsa della patologia. Tuttavia, una guarigione completa dell’animale può richiedere da un minimo di alcuni giorni a un massimo di diversi mesi.
Non è raro, però, che sia impossibile curare in via risolutiva la cheratite nel gatto. In questo caso, occorrerà sottoporre il micio ad una terapia a vita.
Laura Bellucci
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