Che cos’è l’anemia infettiva nel gatto? Come si cura?

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By Francesca Ciardiello

Salute dei Gatti

Un parassita minaccia i globuli rossi del tuo micio: cos’è l’anemia infettiva felina, cosa la provoca e come combatterla.

Globuli rossi del gatto
Globuli rossi del gatto: l’anemia infettiva felina li distrugge (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Alle volte il nemico della salute dei nostri amici a quattro zampe non è facile da individuare, per questo bisogna prestare attenzione ad alcuni importanti segnali. Uno di questi casi riguarda l’anemia infettiva felina, una patologia molto pericolosa che intacca i globuli rossi fino alla loro distruzione. Ecco cosa bisogna sapere su questa patologia, sebbene col tempo abbia ormai mutato il suo nome in FHM ovvero Mycoplasma haemofelis.

Anemia infettiva felina o FHM: cos’è e come si manifesta

Nel tempo questa patologia che riguarda i globuli rossi, conosciuta come anemia infettiva, ha mutato il suo nome evidenziando il batterio che attacca proprio le cellule del sangue citate, ovvero il Mycoplasma Haemofelis. L’anemia è la conseguenza dello ‘sforzo’ compiuto dal sistema immunitario dell’animale che, avvertendo la presenza di questo batterio estraneo, cerca di attaccarlo con un inevitabile affaticamento generale.

Gatto ammalato
Gatto ammalato e pallido: potrebbe essere affetto da anemia infettiva felina (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Il problema di questa patologia è che non è affatto semplice da individuare, o meglio, essere palese solo quando il sistema immunitario del felino è ormai troppo compromesso e non solo: il gatto sarà infettivo per gli altri felini coi quali entrerà in contatto e l’agente patogeno si diffonderà rapidamente. Ma quali sono i segnali che appariranno?

  • Affaticamento,
  • spossatezza,
  • accelerazione del battito cardiaco e del respiro,
  • letargia,
  • alte temperature,
  • inappetenza e dimagrimento eccessivo,
  • aumento di volume di milza e linfonodi,
  • mucose bianco-pallide.

Per fortuna è possibile capire se si tratta di anemia sottoponendo l’animale a un test, il PCR, che utilizza una tecnica in grado di rilevare il batterio se presente e che è efficace già a pochi giorni dall’infezione. Questo esame inoltre consente di individuare a quale delle due specie di haemoplasma felino infetta l’esemplare malato.

Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema>>> Anemia da carenza di ferro nel gatto: causa, sintomi e trattamento

Anemia infettiva felina o FHM: chi colpisce e si può curare?

Ma quali sono i soggetti felini più a rischio? E’ più facile riscontrare la malattia in esemplari maschili, non di razza e di età avanzata. Ma, come abbiamo visto, l’infezione può essere trasmessa anche da soggetto malato a quello sano, e di solito questo accade a causa dei combattimenti tra gatti. Inoltre anche se il gatto ha le pulci potrebbe andare incontro ad anemia.

Gatti che combattono
Il combattimento tra gatti è uno dei principali veicoli di diffusione dell’agente patogeno responsabile dell’anemia infettiva felina (Foto Canva – amoreaquattrozampe.it)

Una volta arrivati alla diagnosi, magari precoce in modo da arrestare l’evolversi della malattia, l’obiettivo è quello di eliminare l’agente patogeno che sta distruggendo i globuli rossi e che causa dunque l’anemia al nostro amato felino. Il veterinario, in base alla situazione e alle condizioni dell’animali, potrà consigliare una terapia antibiotica o dei farmaci corticosteroidi (l’una non esclude l’altra). Ma nei casi più gravi è possibile che il medico consigli una trasfusione di sangue al gatto.

Ad ogni trattamento è necessario associare uno stile di vita corretto, a partire dalla giusta alimentazione che rafforza il sistema immunitario del gatto e una costante idratazione.

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