Carenza di mielina nel gatto o ipomielinizzazione una condizione pericolosa per il sistema nervoso centrale dell’animale. Vediamo cause, sintomi e trattamento.
Prima di parlare di carenza di mielina nel gatto, è opportuno spiegare in breve, cosa in effetti è la mielina.
La mielina è la guaina protettiva grassa che avvolge tutti i nervi del corpo del gatto, inclusi i nervi presenti nel sistema nervoso centrale e nel cervello.
Questa guaina (la mielina) permette agli impulsi elettrici (segnali nervosi) di essere trasportati lungo le fibre nervose in modo rapido e preciso.
Purtroppo, però, quando la guaina si danneggia, diventando troppo sottile, gli impulsi elettrici si disperdono tra i nervi, dando origine all’ ipomielinizzazione ovvero la carenza di mielina nel gatto.
Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento di questa condizione nel gatto.
La mielina forma un isolamento e un rivestimento protettivo intorno alle fibre nervose, ed è vitale per il corretto funzionamento del sistema nervoso.
Le cause dei disturbi relativi alla carenza di mielina nel gatto sono spesso di natura genetica. La razza di gatto maggiormente colpita è il Siamese.
La carenza di mielina nel gatto è una condizione che si può verificare sia in giovane età del cucciolo sia in età adulta.
In entrambe le situazioni l’animale mostra dei segnali della condizione ma differenti, ad esempio nel cucciolo si evidenziano:
I segnali evidenti nell’età adulta del gatto, invece, sono:
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Per poter effettuare la diagnosi il veterinario dovrà conoscere l’anamnesi completa del gatto, incluse le domande circa l’inizio dei sintomi e soprattutto in quali circostanze hanno avuto inizio.
Successivamente sottoporrà il gatto ad un esame fisico approfondito ed eseguirà esami del sangue e controlli per escludere la presenza di squilibri o tossine nel sistema.
Inoltre, essendo una diagnosi per esclusione effettuerà esami come:
Stabilita la diagnosi, il veterinario procederà con il trattamento che consiste nell’alleviare i sintomi e la sofferenza.
Purtroppo, non esiste terapia ma nella maggior parte dei casi almeno i cuccioli, supereranno i sintomi evidenti ma difficilmente il tremore.
Non esiste una cura nemmeno per i disturbi che si manifestano in età adulta, ma c’è la possibilità di attuare misure di supporto.
Ciò permette di migliorare la qualità della vita del gatto, alleviando i sintomi.
Gli specialisti consigliano l’esercizio fisico e l’utilizzo di ausili per la mobilità come imbracature speciali e carrellini con le ruote.
Si tratta di supporti di sostegno per aiutare a mantenere l’animale quanto più attivo.
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Raffaella Lauretta
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