La capillariosi polmonare nel gatto è una patologia rara e poco conosciuta, tuttavia può presentarsi nel micio. Vediamo insieme quali sono i sintomi e la terapia di tale malattia.
Ci sono molte malattie che possono colpire i nostri amici felini. Alcune sono frequenti altre sono molto rare. Tra queste ultime troviamo la capillariosi polmonare.
Questa malattia è tipica delle volpi, ma può colpire anche i nostri amici a quattro zampe. Vediamo insieme quali sono i sintomi e la terapia giusta per la capillariosi polmonare nel gatto.
Capillariosi polmonare nel gatto: sintomi
La capilariosi polmonare nel gatto è una patologia parassitaria, causata dai Capillaria aerophila.
Questi parassiti vivono spesso nei bronchi e nella trachea, ma possono maturare anche nell’ambiente esterno per poi infestare successivamente l’organismo dell’animale.
I sintomi che possono presentarsi nel gatto affetto da capillariosi polmonare sono tanti, tra cui:
- Starnuti nel gatto
- Bronchite nel gatto
- Tracheite
- Rinite nel micio
- Dispnea
- Respirazione a bocca aperta
- Ascesso polmonare
- Enfisema polmonare
Nei casi più gravi potrebbe presentarsi anche la morte nel micio per insufficienza respiratoria.
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Capillariosi polmonare nel gatto: diagnosi e trattamento
Difficilmente è possibile diagnosticare la capillariosi polmonare nel gatto in quanto i sintomi sono aspecifici.
Tuttavia possiamo sapere con certezza se il nostro amico peloso presenti tale patologia solo se troviamo le uova nel muco o nel lavaggio bronchiale del micio.
Inoltre è possibile notare le uova di tali parassiti anche nelle feci del nostro amico a quattro zampe, per questo motivo il veterinario potrà effettuare un esame delle feci al micio.
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Terapia
Non vi è una terapia specifica per la capillariosi polmonare nel gatto, tuttavia essendo una malattia parassitaria dei polmoni, è possibile che il veterinario prescriva al micio una terapia antiparassitaria, che può essere per via orale o per via topica.
Nei casi più gravi lo specialista potrebbe optare per una terapia di supporto adeguata, con l’assunzione di ossigeno. Inoltre vi è la possibilità di utilizzare anche broncodilatatori.
Marianna Durante