Calcoli urinari nel gatto, un disturbo che colpisce spesso il peloso domestico. Vediamo di capire in che cosa consiste, attraverso quali sintomi si manifesta e quali sono i trattamenti migliori per curare l’animale.
Il gatto, insieme al cane, può soffrire vari disturbi durante la sua vita. Esistono delle malattie che hanno in comune anche con noi umani ma che hanno delle conseguenze e delle difficoltà, ovviamente diverse in lui. Il felino, in particolare, può soffrire molto alle basse vie urinarie ed è un problema sempre più diffuso. Vediamo, insieme, in cosa consistono esattamente i calcoli urinari nel gatto e come comportarsi a riguardo.
Calcoli urinari nel gatto: attenzione ai tanti sintomi
Si tratta di un problema comune nel felino, che può avere conseguenze negative sul suo stile di vita e sul suo benessere generale, manifestando vari sintomi. I calcoli urinari nel gatto sono addirittura più frequenti che nel cane e nell’uomo. Leggiamo qui nell’articolo.
Ogni animale domestico può affrontare dei periodi difficili, prima o poi. Può trattarsi di malessere o una leggera forma di stress, o di disturbi e malattie più gravi. Anche il gatto può essere soggetto ad ammalarsi di patologie comuni, come succede anche al suo padrone umano.
Nel felino, infatti, possono formarsi calcoli a livello delle basse vie urinarie, vescica ed uretra, ovvero i calcoli urinari. I calcoli urinari nel gatto possono causare la conosciuta Sindrome del basso tratto urinario (FLUTD) o Sindrome urinaria felina (FUS).
I soggetti maschi sono quelli più colpiti rispetto alle femmine. Quando si sviluppano questi calcoli, nell’animale si manifestano sintomi comuni ad altre malattie. La loro formazione è dovuta soprattutto all’alimentazione del micio: se questa è scorretta e dannosa per il suo organismo, ci saranno più probabilità che si ammali nel tempo.
In generale, nel caso di calcoli urinari nel gatto, si presenta l’infiammazione a livello di vescica e di uretra. La calcolosi provoca l’irritazione della mucosa interna alla vescica, creando un’ostruzione che può essere parziale o totale all’urina, bloccata dalla presenza di una specie di tappo. In caso di ostruzione totale, si deve intervenire urgentemente con soluzioni di chirurgia per il micio.
I tipici sintomi dei calcoli urinari nel micio
Quando il gatto soffre di calcoli urinari, si presentano in lui alcuni sintomi che possono essere colti come allarme per il suo stato di salute, come:
- Minzione difficile e inadeguata, cioè in posti diversi dalla lettiera;
- Forti dolori addominali;
- Sangue nelle urine del gatto;
- Stranguria;
- Pollachiuria nel gatto;
- Aggressività;
- Vocalizzi;
- Toelettatura continua;
- Leccamento frequente dei genitali e della zona perianale.
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Il felino e i calcoli: diagnosi e trattamenti
La diagnosi dei calcoli urinari nel gatto dovrà essere effettuata dal medico di fiducia. Con il suo aiuto, il felino verrà visitato e si deciderà quale trattamento dovrà affrontare. Vediamo qui nello specifico.
Una volta presa consapevolezza dei sintomi tipici di questa patologia, il gatto dovrà essere immediatamente visitato dal proprio medico veterinario. Il medico sottoporrà il micio ad una diagnosi differenziale per risalire alla causa che li ha provocati nell’animale.
I calcoli urinari nel felino, infatti, possono formarsi per cause ostruttive, cioè per una diminuzione del flusso urinario verso l’esterno, e per cause non ostruttive, creando soltanto un’infiammazione. La diagnosi differenziale per il peloso consiste in una raccolta di informazioni, quali:
- Età del felino;
- Presenza o meno di malformazioni o patologie congenite;
- Alimentazione;
- Castrazione;
- Stile di vita del gatto;
- Ambiente in cui vive (fattori di stress nel gatto);
- Precedente somministrazione di farmaci.
Il controllo dell’animale, che tiene conto anche del suo comportamento, prevede esami del sangue, esami delle urine complete, ecografia, radiografia e, se necessario, endoscopia. Dopo aver capito, con il medico, la causa della calcolosi, si valuterà la terapia adatta a lui.
In questa situazione, è importante seguire una corretta alimentazione, che può aiutare a migliorare la sua salute, insieme ad una terapia farmacologica. Prima di optare per l’intervento chirurgico, si effettuano cateterismo e lavaggio vescicale.
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Ilaria G