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Salute dei Gatti

Avvelenamento da paraquat nel gatto: cause, sintomi e terapia

Avvelenamento da paraquat nel gatto, incidente molto pericoloso per l’animale domestico. Vediamo le cause scatenanti, i sintomi tipici e la terapia prevista per aiutarlo.

(Foto Unsplash)

Con un felino in giro per casa, non è facile restare tranquilli. Micio, con la sua curiosità e vivacità, adora esplorare l’ambiente e conoscere bene la realtà in cui vive ogni giorno. In questo contesto, possono nascondersi pericoli inimmaginabili. Vediamo, ad esempio, in cosa consiste l’avvelenamento da paraquat nel gatto e come intervenire a riguardo.

Avvelenamento da paraquat nel gatto: cause e sintomi

Quando si tratta di utilizzare sostanze tossiche e pericolose per l’animale domestico, non si è mai abbastanza tranquilli e bisogna tenerle il più lontano possibile dalla sua vista. Leggiamo, nello specifico, di cosa si tratta e qual è la sua sintomatologia.

(Foto Pexels)

Nella propria casa, è normale poter fare uso di alcuni prodotti tossici come pesticidi, fertilizzanti e diserbanti, per vari motivi. Se conviviamo con micio, però, occorre stare ancora più attenti.

Questo perché un animale come il gatto, incuriosito da tutto ciò che lo circonda e che ha a che fare con l’umano, può entrare in contatto con oggetti e sostanze molto pericolose per la salute.

Uno degli incidenti domestici più comuni per il micio (e anche per il cane) è l’avvelenamento. Si possono verificare diversi tipi di intossicazione, a seconda della sostanza o del prodotto specifico.

Oggi, parliamo dell’avvelenamento da paraquat nel gatto che è, precisamente, un’erbicida molto comune e forte, il quale dovrebbe essere tenuto sempre nascosto al proprio felino.

Ma, si sa, non si può controllare il micio in ogni ora del giorno, tenendo conto della sua indipendenza e della sua voglia di conoscere tutto. Perciò, ecco in cosa consiste l’avvelenamento.

Il paraquat è un diserbante e viene utilizzato sul prato, per le colture arboree o per la preparazione della semina.

É davvero molto potente e il problema della sua presenza in casa è che può essere ingerito oppure i suoi residui impiegano circa tre settimane per sparire.

I sintomi importanti di avvelenamento da paraquat nel gatto

Come abbiamo detto, micio può ingerirlo accidentalmente trovandolo davanti, oppure può leccare residui rimasti sul suo pelo. Questo diserbante, purtroppo, si accumula nei polmoni.

Una volta nell’organismo, la sostanza tossica attacca e distrugge le membrane cellulari, danneggiando gravemente i tessuti. Ingerito il tossico, i sintomi possono presentarsi e svilupparsi anche dopo 23 giorni nel peloso e sono i seguenti:

Dopo qualche giorno (una settimana), si possono verificare anche problemi legati alla respirazione nell’animale:

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Il felino e l’avvelenamento: diagnosi e terapia

Se si sospetta di avvelenamento nel proprio felino, si deve intervenire con urgenza, recandosi subito dal veterinario di fiducia. Vediamo cosa prevede la diagnosi e qual è la terapia capace di salvarlo da conseguenze gravissime.

(Foto Pixabay)

Nel caso in cui micio ingerisca il paraquat e ci si senta in grado di testimoniare l’accaduto, soffermandosi sui sintomi presenti, occorre rivolgersi subito al suo veterinario e sottoporlo a visita.

Lo specialista sottoporrà il gatto ad una diagnosi, che consiste in anamnesi e analisi dei sintomi che si sono manifestati.

É essenziale riportare l’accaduto nei minimi dettagli, soprattutto se si è stati presenti nel momento o poco dopo l’incidente, dichiarando quindi di possedere tale veleno in casa.

Indispensabili potranno essere gli esami delle urine, per rilevare tracce della sostanza tossica nel felino. Drammaticamente, la corretta diagnosi può essere effettuata a morte avvenuta.

Come agire in suo aiuto e cosa somministrare

La terapia consiste nel far vomitare il gatto soltanto, però, entro i 60 minuti dall’ingestione del paraquat e con la successiva lavanda gastrica.

In questa situazione si potranno fornire al micio caolino, argilla o bentonite, migliori del carbone attivo, oppure somministrare dei purganti, ma soltanto entro 12 ore.

Nel caso in cui siano passati giorni dall’ingestione del veleno e la visita dal veterinario, si potrà intervenire solo con la terapia dei sintomi, ovvero la fluidoterapia o la dialisi.

Purtroppo per l’animale, e per il suo padrone, l’esito della terapia nella situazione peggiore non sarà buona, perché non esistono antidoti ed è fondamentale agire nel tempo giusto.

Ilaria Grimaldi

Ho studiato Editoria e Pubblicistica e ho molte passioni oltre ai cari animali domestici. Mi interesso di poesia, musica e cinema, amo praticare sport e partecipare alle attività culturali. Scrivere mi permette di esprimermi.

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Ilaria Grimaldi

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