Quali sono i sintomi dell’avvelenamento da prugne nel gatto? E quali sono i rimedi? Vediamo insieme cosa sapere a riguardo.
L’estate ha tanti frutti da offrire, dal mirtillo alla pesca, dall’anguria al lampone. Frutti adatti per fare un buon spuntino, e allo stesso tempo per rinfrescarci dalla calura estiva. Molto spesso siamo tentati di condividere i pasti con il nostro micio, ma alcuni frutti possono essere nocivi per lui, come la prugna. Scopriamo insieme cosa sapere a riguardo.
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Ad essere molto pericoloso per il gatto sono i semi del frutto, nocciole e foglie della pianta. Il perché è presto detto: contengono tracce di cianuro, che possono essere anche letali per il nostro micio. Le dosi di cianuro sono tali da non costituire pericolo per l’uomo, ma per il nostro gatto sì.
E’ sconsigliato abituarlo al sapore del frutto. Innanzitutto potreste non ripulirlo correttamente quando glielo servite, lasciando così qualche seme che potrebbe causargli danni. Inoltre è meglio non abituarlo al sapore della prugna, che potrebbe trovare facilmente anche all’aperto, specie se è abituato ad uscire.
È bene specificare che la frutta non rientra nella naturale dieta del micio. Questo significa due cose: la prima è che potete dare alcuni frutti al gatto, ma in misura limitata; la seconda è che il gatto in natura non mangia frutti, e non lo farà nemmeno il micio di casa, a meno che non sia stato abituato a farlo.
Sei il gatto ha preso questa abitudine, potrebbe mangiare frutti a vostra insaputa, se lasciati a portata di mano in casa, oppure se è solito uscire per qualche giro in solitario. E potrebbe mangiare anche le prugne, senza che voi lo sappiate. Per questo è fondamentale conoscere i principali sintomi di avvelenamento da prugne nel gatto, in modo da intervenire tempestivamente. Ecco i principali:
Vedere il proprio gatto che sta male e che soffre può essere un’esperienza davvero traumatica, non solo per lui ma anche per voi. Quindi prima di tutto occorre:
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Portatolo dal veterinario, questi procederà prima di tutto ad individuare la causa del malore del gatto. Come detto, un campione della sostanza presa dal vomito del gatto potrebbe essere particolarmente utile per velocizzare la diagnosi del professionista.
Una volta che avrà accertato che si tratta di avvelenamento da prugne, ovvero da cianuro, il veterinario procederà con la terapia del caso. Normalmente l’avvelenamento da cianuro viene trattato con nitrito di sodio, somministrato al gatto via flebo con una procedura di pochi minuti. Successivamente valuterà se somministrare tiosolfato di sodio, che è un antidoto del cianuro.
La tempestività del soccorso, come detto, è fondamentale per la guarigione del gatto. Se l’intervento è stato immediato, le possibilità di guarigione completa aumentano. Se le cose sono andate tutte per il meglio, comunque potrebbe essere necessario qualche giorno di ricovero presso la stessa struttura del veterinario, prima di poter portare a casa il micio.
La cosa più importante è che l’avvelenamento del gatto non comporti delle conseguenza importanti, e che si riprenda completamente. Ma dovrete capire dove ha trovato il frutto da mangiare. Se il fatto è avvenuto in casa, dovrete stare molto più attenti per il futuro, ed evitare di lasciare le prugne alla sua portata.
Se invece ci sono piante di prugne nel tuo giardino, o in quello dei vicini, dovrai fare in modo che non possa più avvicinarsi. Una buona soluzione, per non sacrificare la voglia del gatto di andare fuori al sole, è quello di predisporgli l’accesso ad una porzione di giardino recintata, dal quale non possa uscire per raggiungere le prugne.
Antonio Scaramozza
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