Asma nel gatto, una malattia molto diffusa tra tutte le razze. Leggiamo, nell’articolo, quali sono le cause principali, in che modo si manifesta e qual è la cura per lui.
Troppo spesso, succede di sottovalutare alcuni atteggiamenti e sintomi presenti nel proprio felino domestico. Occorre essere sempre attenti e responsabili nei confronti di micio, perché la sua salute è nelle nostre mani. Vediamo, oggi, perché e come si manifesta l’asma nel gatto e cosa fare per trattarla.
Non si pensa mai a quanto l’asma sia frequente nei felini e, purtroppo, ogni forma di questa malattia può essere pericolosa per la sua salute. Vediamo, nello specifico, quali sono le cause comuni e i sintomi tipici.
Ogni padrone deve sapere che, così come succede alle persone, anche negli amici felini le allergie possono presentarsi all’improvviso e con diversi sintomi a cui fare attenzione.
Per gli amici animali è tutto più pesante, in quanto devono affidarsi completamente alle cure del loro padrone e fanno fatica a comunicare uno stato di disagio e dolore fisico.
Ci sono dei disturbi la cui comparsa nel micio è difficile da comprendere ma si può imparare a riconoscerne i sintomi. Parliamo di uno dei problemi più diffusi: l’asma nel gatto.
Ma come si presenta un attacco d’asma nel felino e come si fa a capirne la gravità? Si tratta di una patologia frequente, come abbiamo detto, e che può colpire tutti gli esemplari di ogni età.
Per quanto riguarda le condizioni di un gatto in preda all’asma, bisogna agire quanto prima, poiché un attacco molto acuto o uno shock anafilattico possono causare danni anche fatali al pet.
Le cause più comuni dell’asma nel gatto, quindi di una reazione allergica acuta sono diverse: il polline, gli acari della polvere ma anche la sabbietta profumata, che comportano sintomi respiratori.
In pratica, a contatto con questi allergeni, il sistema immunitario del micio sviluppa degli anticorpi specifici che daranno luogo a quella che è definita una sensibilizzazione.
Questa patologia grave può presentarsi all’improvviso nel pet domestico, sviluppandosi anche nel giro di pochi secondi. La reazione allergica dipende dalla frequenza con cui il gatto entra in contatto con i potenziali allergeni.
In ogni caso, senza tenere conto della forma d’asma che si verifica, si potranno notare i seguenti sintomi:
Quando si nota che il proprio micio fa fatica a respirare e manifesta altri sintomi, si deve portarlo subito dal suo veterinario per essere visitato e aiutato. Leggiamo, qui, in cosa consiste la diagnosi e qual è la cura prevista.
In preda ad un attacco d’asma, il felino avrà difficoltà a respirare e non solo, come abbiamo detto. Si consiglia vivamente di rivolgersi al veterinario di fiducia o di recarsi ad un centro di primo soccorso.
Tramite la somministrazione di ossigeno e di un farmaco broncodilatatore, subito si potrà migliorare una condizione grave.
L’asma nel gatto viene diagnostica tramite anamnesi, per poi procedere subito nell’esaminare le vie respiratorie del micio. Il veterinario analizzerà le mucose, effettuerà un prelievo del sangue ed esaminerà nei dettagli le condizioni dei polmoni.
Il medico, quindi, avrà bisogno di una radiografia e, se necessario, di un lavaggio broncoalveolare.
Riuscire ad individuare ed eliminare l’allergene scatenante è davvero complesso, dunque riconoscere la causa specifica dell’asma è quasi impossibile.
L’unica cosa che si può fare per proteggere il micio asmatico da una potente reazione allergica è tenere il suo ambiente quanto più possibile libero da allergeni.
In molti casi, eliminando tanti allergeni dall’ambiente domestico si possono notare miglioramenti nella salute quotidiana del pet.
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Esistono dei trattamenti da considerare, a seconda che si verifichi un attacco di asma acuta o cronica.
C’è la terapia d’emergenza, la quale si effettua nei casi di asma grave e consiste nell’osservazione strettissima del felino dal suo medico, con urgente somministrazione d’ossigeno e dei farmaci riportati sopra.
Nei casi di asma cronica, invece, il veterinario potrà decidere di prescrivere al gatto asmatico dei farmaci immunosoppressori, tra cui figura il prednisolone.
Non è possibile stabilire se un gatto guarirà mai da questa malattia. Ci sono esemplari che manifestano sempre sintomi lievi e poco frequenti, mentre altri sono più predisposti ad attacchi acuti e a shock anafilattici, i quali devono essere subito trattati.
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