Arresto atriale nel gatto: le cause, i sintomi e il trattamento

Arresto atriale nel gatto: le cause, i sintomi e il trattamento

Arresto atriale nel gatto una condizione che determina problemi di battito cardiaco nell’animale. Vediamo le cause, i sintomi e il trattamento.

gatto malato
(Foto AdobeStock)

Il gatto proprio come il suo amico umano può avere problemi cardiaci, come ad esempio nel caso dell’arresto atriale nel gatto.

Questa è una condizione che può essere diagnosticata soltanto mediante un controllo eseguito con elettrocardiogramma.

Se dall’esame ECG viene fuori la mancanza di onde P negli atri (ovvero il tempo tra l’impulso elettrico principale), vuol significare che l’animale è presumibilmente affetto da un raro disturbo del ritmo cardiaco chiamato arresto atriale.

Vediamo, quindi quali le cause, i sintomi e il trattamento per questa condizione.

Cause dell’arresto atriale nel gatto

Le cause che comportano la manifestazione di questa condizione sono:

  • concentrazioni anormalmente elevate di potassio nel sangue ( iperkaliemia );
  • malattie cardiache, in particolare quelle associate agli atri (p. es., miopatia atriale, cardiomiopatia).

Sintomi

I sintomi attinenti a questo tipo di problematica che colpisce il felino riguardano prettamente lo stato fisico apatico del gatto.

gatto malato
(Foto AdobeStock)

I segnali che il gatto affetto da arresto atriale manifesta sono:

  • atrofia muscolare;
  • battito cardiaco lento (bradicardia);
  • depressione nel gatto e letargia;
  • una perdita di coscienza spontanea (sincope).

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Diagnosi e trattamento dell’arresto atriale nel gatto

Per poter eseguire una diagnosi sul gatto colpito da arresto atriale non bastano i controlli di routine sul sangue, quali emocromo completo, profilo biochimico e analisi delle urine.

In questi casi, è necessario eseguire un elettrocardiogramma e contemporaneamente anche un’ecocardiografia, per poter individuare eventualmente la malattia cardiaca e la complessità della situazione.

Una volta stabilita la diagnosi, molto spesso non si tratta di una condizione per cui l’animale necessita di ricovero, ma ci sono purtroppo casi in cui occorre intervenire immediatamente.

Solitamente il veterinario ritiene opportuno intervenire applicando un peacemaker al gatto da impiantare nel torace o nell’addome.

Questo tipo di intervento viene eseguito quando il ritmo cardiaco del gatto non può essere corretto con mezzi ordinari.

Grazie a questo macchinario sarà possibile controllare l’attività anormale degli atri cardiaci nell’animale.

Inoltre, in caso di livello alto di potassio nel sangue o di grave disidratazione, il veterinario prescriverà la fluidoterapia endovenosa per poter stabilizzare l’animale.

Terminata la fase del trattamento, è necessario che il gatto trascorra il periodo di convalescenza in un ambiente tranquillo e lontano da stress per il gatto.

In seguito, saranno poi necessari dei regolari esami di follow-up ed ECG periodici, per monitorare l’efficacia del dispositivo e il ritmo cardiaco.

Per quanto riguarda la prognosi del gatto, questa dipende dalla malattia sottostante che causa il disturbo del ritmo cardiaco.

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