Anomalia di Pelger-Huët nel gatto una condizione rara ed ereditaria nei felini. Vediamo quali le cause, i sintomi e se esiste la cura.
Gli amanti degli animali in genere sanno bene quanto questi pelosi possano essere soggetti a patologie, anomalie e problematiche proprio come noi esseri umani.
Esistono infatti problematiche che vanno a colpire il patrimonio genetico e una di queste è l’anomalia di Pelger-Huët che viene segnalata principalmente nella specie canina.
Tuttavia non sono esclusi altri animali, come infatti nell’articolo di oggi andremo a conoscere meglio l’anomalia di Pelger-Huët nel gatto.
Vediamo, quindi quali le cause, i sintomi e se è previsto un trattamento per il vostro gattino.
L’anomalia di Pelger-Hüet nel gatto, è un difetto morfologico ereditario che può colpire i gatti domestici a pelo corto e altri animali da compagnia.
Questa condizione è a carico dei leucociti (globuli bianchi) caratterizzato da assenza di segmentazione nucleare di granulociti neutrofili ed eosinofili.
I nuclei di queste cellule, normalmente formati da più lobi, presentano una iposegmentazione e nucleo assume la forma di una nocciolina, di un manubrio di due lobi connessi da un filamento; in linea generale i nuclei non presentano mai più di 2 lobi.
Nella maggior parte di gatti, l’anomalia di Pelger-Huët è un disturbo che non crea problemi.
Tuttavia è possibile distinguere due forme di questo disturbo nel gatto, ovvero: la forma eterozigote e quella omozigote.
Fra le due, quella più conosciuta è la forma eterozigote che si distingue perché i neutrofili sviluppati del gatto assomigliano a bande metamielociti (un predecessore dei leucociti granulari).
Inoltre la forma eterozigote non comporta alcuna problematica di immunodeficienza, né tanto meno rende vulnerabile l’animale ad infezioni o anomalie della funzione dei leucociti (globuli bianchi).
In altre parole i soggetti sono asintomatici poiché i neutrofili hanno una funzionalità normale.
Nella forma omozigote dell’anomalia di Pelger-Huët a differenza della eterozigote, generalmente i gattini nascono con leucociti con nuclei rotondi o ovali su uno striscio di sangue colorato ma si tratta di una condizione fatale.
Questo vuol dire che i piccoli sono vittima di alterazioni scheletriche e morte perinatale in seguito ad un’aumentata suscettibilità alle infezioni a causa di una probabile ipofunzionalità dei leucociti.
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Per il veterinario, eseguire una diagnosi non è una cosa fattibile, in quanto non esistono test genetici in grado di comprovare la presenza dell’anomalia.
Solamente nel caso in cui sia possibile identificare iposegmentazione dei granulociti in assenza di tossicità, procedendo con prelievi ripetuti periodicamente ed in particolare in una razza nella quale sia già stata segnalata.
Ragion per cui, essendo possibili disturbi scheletrici e un aumento della natimortalità della prole, sarebbe opportuno escludere i soggetti omozigoti dalla riproduzione.
Gli esperti consigliano di tenere d’occhio il numero di globuli bianchi nel gatto e sarà il veterinario stesso a consigliarvi il percorso da intraprendere per assicurare una buona vita al vostro micio.
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