A volte l’amputazione al gatto è una scelta inevitabile per il veterinario. E se non dovesse esserlo? Ciò che bisogna sapere.
Sappiamo bene che spesso i gatti si cacciano nei guai e possono ferirsi gravemente. Il veterinario potrà essere costretto ad amputare una parte del corpo del nostro Micio per salvargli la vita. Tuttavia bisogna conoscere i casi in cui sia proprio inevitabile ed i casi in cui è addirittura contro la legge.
Ogni pratica medica eseguita da un veterinario che viene effettuata nell’intento di salvare la vita al nostro gatto è consentita.
Gli interventi chirurgici invasivi, come le amputazioni, vengono presi in considerazione quando ogni altra terapia ha fallito oppure non è bastata a portare il nostro animale domestico a completa guarigione.
Vari sono i casi che portano a dover amputare il gatto.
Per sua natura il gatto è cacciatore ed esploratore, ce lo ritroviamo arrampicato nei posti più impensabili ed a volte accade che si possa ferire in maniera grave.
Il veterinario valuterà la sua condizione clinica effettuando i dovuti controlli, ma potrebbe ad esempio dirci che la zampetta del nostro Micio non si può salvare.
Possono verificarsi lesioni o fratture alle articolazioni, alla coda, alle orecchie anche in seguito ad investimenti oppure a causa di comportamenti violenti di altri animali o dell’uomo (si pensi a quanti animali restano feriti da proiettili).
Il nostro gatto può soffrire di patologie che hanno come conseguenze l’innesco di infezioni pericolose che, se degenerano, possono causare l’amputazione della parte dell’organo interessato:
Come accade per noi, anche nei nostri animali domestici può succedere che una cellula del corpo impazzisca e continui a replicarsi all’infinito generando tumori.
Per fattori genetici o cause ancora non chiare alcuni colpiscono principalmente i gatti:
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Purtroppo a volte la barbarie di chi si rapporta ad un gatto supera di gran lunga la sua cattiveria. Così, in alcune zone del mondo, ancora c’è chi amputa parti del corpo del gatto per puro compiacimento personale, senza porsi il problema del se poi il gatto stia meglio o peggio.
In Italia, purtroppo solo da un decennio, ciò è vietato: secondo la legge n° 201 del 2010, art. 10:
<<1. Gli interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale da compagnia, o finalizzati ad altri scopi non curativi debbono essere vietati, in particolare:
Chi trasgredisse sarebbe punito con una multa da 5.000 euro a 30.000 fino all’arresto da 3 a 18 mesi per il reato di “Maltrattamento di animali”.
Negli USA, ad esempio, non dappertutto è vietata la pratica di asportare le unghie ai gatti per impedire che possano usarle e causare danni al proprietario.
Per capire cosa sia diciamo che è come se a noi asportassero unghia e tutte le dita. Per il gatto l’artiglio è molto importante perché la sua funzione non si limita ad essere solo “un’unghia” (leggi anche Curiosità sulle zampe del gatto: 10 cose che forse non sapevi).
I gatti si muovono spostando il peso del loro corpo sulle dita e non su tutta la zampa (digitigradi). Hanno un loro equilibrio naturale ed usare gli artigli è esplorare il mondo, graffiare per marcare il territorio, interagire con altri animali mostrando fieri il loro istinto predatorio.
Le conseguenze, inutile dirlo, sono tante:
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L’amputazione al nostro gatto, così come un’eventuale amputazione al cane, sarà l’ultima cosa che il veterinario arriverà a fare per curarlo. È opportuno che ci prendiamo cura al meglio della sua salute sia di norma che dopo l’eventuale intervento.
Possiamo:
Basta comportarsi col nostro Micio come faremmo per noi e permettere che faccia il gatto.
Michela
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