Amputazione al gatto: a volte è inevitabile, altre contro la legge. I vari casi

Amputazione al gatto: a volte è inevitabile, altre contro la legge. I vari casi

A volte l’amputazione al gatto è una scelta inevitabile per il veterinario. E se non dovesse esserlo? Ciò che bisogna sapere.

Amputazione al gatto
(Foto da Pixabay)

Sappiamo bene che spesso i gatti si cacciano nei guai e possono ferirsi gravemente. Il veterinario potrà essere costretto ad amputare una parte del corpo del nostro Micio per salvargli la vita. Tuttavia bisogna conoscere i casi in cui sia proprio inevitabile ed i casi in cui è addirittura contro la legge.

Amputazioni consentite

Ogni pratica medica eseguita da un veterinario che viene effettuata nell’intento di salvare la vita al nostro gatto è consentita.

Gatto con tumore
(Foto da Adobe Stock)

Gli interventi chirurgici invasivi, come le amputazioni, vengono presi in considerazione quando ogni altra terapia ha fallito oppure non è bastata a portare il nostro animale domestico a completa guarigione.

Vari sono i casi che portano a dover amputare il gatto.

Traumi accidentali

Per sua natura il gatto è cacciatore ed esploratore, ce lo ritroviamo arrampicato nei posti più impensabili ed a volte accade che si possa ferire in maniera grave.

Il veterinario valuterà la sua condizione clinica effettuando i dovuti controlli, ma potrebbe ad esempio dirci che la zampetta del nostro Micio non si può salvare.

Possono verificarsi lesioni o fratture alle articolazioni, alla coda, alle orecchie anche in seguito ad investimenti oppure a causa di comportamenti violenti di altri animali o dell’uomo (si pensi a quanti animali restano feriti da proiettili).

Complicazioni di altre malattie

Il nostro gatto può soffrire di patologie che hanno come conseguenze l’innesco di infezioni pericolose che, se degenerano, possono causare l’amputazione della parte dell’organo interessato:

  • diabete nel gatto e grave aumento dell’uricemia;
  • malattie che causano il restringimento del calibro dei vasi sanguigni negli arti, fino ad arrivare ad ostruirli: il sangue non riesce più a circolare, ai tessuti non arriva più ossigeno e muoiono. Si può arrivare a cancrena e, per salvare la vita al gatto da una setticemia, si sceglie di amputarlo;
  • sovrainfezioni: quando già vi è una ferita in corso ma non viene curata bene si rischia che altri germi o batteri vadano a moltiplicarsi proprio al suo interno. Si genera così un’infezione su un’altra infezione e, se il batterio che arrivasse dopo fosse uno della famiglia dei Clostrium, si rischierebbe la necrosi dei tessuti muscolari. In questo caso l’amputazione è l’ultima strada possibile.

Tumori

Come accade per noi, anche nei nostri animali domestici può succedere che una cellula del corpo impazzisca e continui a replicarsi all’infinito generando tumori.

Per fattori genetici o cause ancora non chiare alcuni colpiscono principalmente i gatti:

  • carcinoma squamocellulare nel gatto: tutto parte da una dermatite causata da una sensibilità eccessiva ai raggi del sole, soprattutto nei gatti dal pelo chiaro;
  • tumori ossei: frequente è l’osteosarcoma; in questi casi, se il tumore colpisse solo la scapola, si potrebbe salvare l’arto asportando solo la scapola stessa;
  • tumori intraoculari: possono colpire l’occhio internamente o esternamente ed arrivare a causare la perdita di uno dei due o di entrambi;
  • tumori che interessano i tessuti muscolari e/o cartilaginei: come il fibrosarcoma o, nei casi più rari, il tumore carcinoide.

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Amputazioni non consentite

Purtroppo a volte la barbarie di chi si rapporta ad un gatto supera di gran lunga la sua cattiveria. Così, in alcune zone del mondo, ancora c’è chi amputa parti del corpo del gatto per puro compiacimento personale, senza porsi il problema del se poi il gatto stia meglio o peggio.

Gatto malato
(Foto da Pixabay)

In Italia, purtroppo solo da un decennio, ciò è vietato: secondo la legge n° 201 del 2010, art. 10:

<<1. Gli interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale da compagnia, o finalizzati ad altri scopi non curativi debbono essere vietati, in particolare:

  • a) il taglio della coda;
  • b) il taglio delle orecchie;
  • c) l’asportazione delle unghie e dei denti.
  1. Saranno autorizzate eccezioni a tale divieto solamente:
  • a) se un veterinario considera un intervento non curativo necessario sia per ragioni di medicina veterinaria sia nell’interesse di un determinato animale;
  • b) per impedire la riproduzione>>.

Chi trasgredisse sarebbe punito con una multa da 5.000 euro a 30.000 fino all’arresto da 3 a 18 mesi per il reato di “Maltrattamento di animali”.

Negli USA, ad esempio, non dappertutto è vietata la pratica di asportare le unghie ai gatti per impedire che possano usarle e causare danni al proprietario.

Deungulazione ai gatti

Per capire cosa sia diciamo che è come se a noi asportassero unghia e tutte le dita. Per il gatto l’artiglio è molto importante perché la sua funzione non si limita ad essere solo “un’unghia” (leggi anche Curiosità sulle zampe del gatto: 10 cose che forse non sapevi).

I gatti si muovono spostando il peso del loro corpo sulle dita e non su tutta la zampa (digitigradi). Hanno un loro equilibrio naturale ed usare gli artigli è esplorare il mondo, graffiare per marcare il territorio, interagire con altri animali mostrando fieri il loro istinto predatorio.

Le conseguenze, inutile dirlo, sono tante:

  • Conseguenze fisiche: infezioni eventuali della ferita (è un vero e proprio intervento chirurgico), necrosi del tessuto infetto, danni ai nervi ed ai muscoli delle zampe, dolori diffusi ed invalidanti, impossibilità di camminare normalmente, emorragie.
  • Conseguenze psicologiche: il gatto non si comporta più da gatto perché non potrà più farlo. Privarlo della sua identità equivale ad ucciderlo. Come reagiremmo noi se ci svegliassimo dall’anestesia senza dita delle mani e dei piedi? Per il gatto è uguale e sarà quindi aggressivo, irrequieto, impazzirà dal dolore e non userà più la lettiera oppure, sentendosi sconfitto, smetterà anche di reagire e cercherà di vivere il più nascosto possibile.

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Consigli utili

L’amputazione al nostro gatto, così come un’eventuale amputazione al cane, sarà l’ultima cosa che il veterinario arriverà a fare per curarlo. È opportuno che ci prendiamo cura al meglio della sua salute sia di norma che dopo l’eventuale intervento.

Gatto che mangia
(Foto da AdobeStock)

Possiamo:

  • evitare che in casa il nostro Micio si possa ferire: se, ad esempio, sappiamo che è molto vivace e birichino potremmo coprire il termosifone per evitare che s’incastri con la zampa dentro;
  • se abbiamo un gatto dal pelo chiaro è bene usare delle creme solari per animali da applicare su naso, orecchie e palpebre;
  • portare il nostro gatto sempre a controllo dal veterinario e seguirne sempre i consigli;
  • adeguarci alle sue nuove esigenze dopo l’amputazione: di certo dovrà seguire una terapia farmacologica e dipenderà anche da noi se, ad esempio, gli antibiotici al gatto faranno effetto contro eventuali infezioni dovute all’intervento;
  • provvedere alla sua corretta alimentazione.

Basta comportarsi col nostro Micio come faremmo per noi e permettere che faccia il gatto.

Michela

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