L’acidosi metabolica è una patologia che può colpire gatti di qualsiasi sesso, età, razza e taglia. Scopriamo qualche dettaglio in più.
Vi sono malattie verso le quali sono più predisposti alcuni esemplari piuttosto che altri; i fattori discriminanti possono essere il sesso, l’età, la razza o la taglia. In questo caso è più semplice essere consci della possibilità che l’animale possa contrarre proprio quella determinata patologia. Alcune tuttavia, come l’acidosi metabolica, colpiscono indifferentemente varie categorie di gatti: scopriamo in che cosa consiste tale malattia.
L’acidosi metabolica è una condizione patologica che si sostanzia in un aumento anomalo delle sostanze acide nel sangue dei gatti. Il fenomeno può verificarsi anche a causa della riduzione di bicarbonato (alcali) o a causa dell’incapacità del rene di espellere l’acido.
L’anomalo accumulo di acidi può essere dovuto anche all’assunzione delle sostanze dall’esterno (si pensi al glicole etilenico): un tipico caso è l’ingestione dell’antigelo. Anche un forte shock può essere l’origine del problema.
Nei gatti affetti da insufficienza renale o malattia renale cronica, l’acidosi metabolica può cagionare gravi sintomi, tali da compromettere seriamente la qualità di vita degli animali.
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L’acidosi metabolica può manifestarsi nei gatti con segni clinici differenti, correlati, in maniera generica, a molte altre patologie; anche per questo motivo i sintomi non sono facilmente riconducibili alla malattia, soprattutto per chi non ha alcuna competenza nel campo della medicina veterinaria.
I sintomi poi potrebbero differentemente manifestarsi anche a seconda delle altre patologie eventualmente affliggenti il gatto (ad esempio, una delle cause di acidosi metabolica, è il diabete mellito).
Tra i sintomi più comuni associabili alla malattia annoveriamo il vomito, la febbre, il respiro corto, la letargia. Altro segno clinico tipico dell’acidosi metabolica è la diarrea nel gatto.
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In presenza dei suddetti sintomi è necessario recarsi tempestivamente dal proprio veterinario di fiducia, che potrà diagnosticare l’insorgenza del disturbo anche con un semplice emocromo.
Una volta appurato che il livello delle sostanze acide nel sangue del gatto è anomalo, sarà necessario comprendere quale sia l’origine della patologia.
Occorrerà infatti curare la malattia sottostante (come l’insufficienza renale o il diabete mellito) per poter diminuire il livello di acido nel sangue, fermo restando l’adozione di una possibile coeva terapia per riequilibrare i suddetti valori.
Una grave forma di acidosi metabolica potrebbe richiedere perfino il ricovero in ospedale per più giorni; e se essa dipende da patologia cronica, il gatto andrò tenuto costantemente sotto controllo. I tempi di recupero necessari per la guarigione da una forma lieve, invece, sono, di norma, di pochi giorni.
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A. S.
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