Una delle patologie dei felini che capita più frequentemente di vedere, è l’acariasi nel gatto. Vediamo quali le cause, i sintomi e il trattamento.
È una dermatosi parassitaria frequente nel cane, ma maggiormente l’acariasi nel gatto, costituisce la principale acariosi riscontrata. Infatti nelle specie feline, è responsabile di quasi il 25% dei motivi delle consultazioni in dermatologia.
L’acariasi nel gatto, comunemente conosciuta come “acari nelle orecchie del gatto“, è una condizione patologica contraddistinta dalla presenza di parassiti nel condotto uditivo. Colpisce per la maggior parte i gatti che vivono in strada, in quanto la sua diffusione è correlata a condizioni di sporcizia e di promiscuità.
Essendo però molto forte la sua contagiosità, non è raro riscontrarla anche nei gatti domestici. Uno dei tratti caratteristici di questa malattia, a questo proposito, è il suo elevato grado di trasmissibilità, che si manifesta anche attraverso contatti occasionali e indiretti.
Questi acari, infatti, non vivono solo sui loro ospiti, ma possono anche stabilirsi su luoghi e oggetti: per questo, in caso di animale infetto, è necessario procedere ad una regolare e scrupolosa disinfezione di cucce e coperte. Una volta stabiliti nell’orecchio del gatto, i parassiti si nutrono della pelle del gatto provocando prurito e infiammazione.
Se questa malattia è lasciata a sé stessa, può degenerare in otite ed altre situazioni di più grave entità, danneggiando il timpano e compromettendo in modo definitivo la funzionalità uditiva. Occorre dunque adottare scrupolose e regolari misure di igiene e controllare periodicamente le orecchie del gatto, rivolgendosi rapidamente al veterinario in caso di sintomi evidenti
I sintomi dell’acariasi sono molto evidenti e facilmente riconoscibili. Se il vostro gatto tende a scuotere di continuo la testa come nel tentativo di liberarsi di qualcosa che lo infastidisce, se si gratta le orecchie con la zampa fino quasi a ferirsi, questo è proprio la circostanza in cui dovete cominciare a preoccuparvi e a tenere sotto assidua osservazione il vostro animale.
Oltre ai sintomi appena elencati, l’acariasi si manifesta anche con la formazione di croste nere o marroni nell’orecchio, su cui sono ben riconoscibili dei piccoli puntini bianchi, ossia, gli acari responsabili dell’infezione.
L’acariasi nel gatto è una malattia molto fastidiosa per il nostro amico a quattro zampe, ma, non è grave e se è trattata bene, si risolve nel breve tempo. La prima cosa da fare, in caso di sospetta acariasi, è quella di portare il gatto dal veterinario per la conferma della diagnosi e la valutazione del trattamento più adeguato.
In generale questa infezione viene trattata con prodotti specifici per l’eliminazione degli acari e con la pulizia frequente delle orecchie con olii specifici. Il trattamento ha la durata di un mese, ma, già dopo le prime applicazioni, il nostro gatto avvertirà miglioramenti e una sensazione di alleviamento.
Una soluzione oleosa composta da 30 ml di olio di mandorle o di oliva e 400 UI di vitamina E da introdurre nel meato uditivo, intiepidendo appena l’olio a temperatura corporea 1 o 2 volte al giorno.
Procedere con l’applicazione per una settimana, per poi fermarsi e lasciare riposare l’orecchio per 3 giorni, procedendo con l’applicazione della tintura madre (TM) di Rumex crispus (Romice crespa) diluita in acqua: 9 gocce in un cucchiaio da tavola di acqua.
Trattare l’orecchio una volta ogni 3 giorni per almeno 6 settimane. È molto importante lavare la testa e la coda dell’animale con uno shampoo specifico, perché, gli acari, per istinto di sopravvivenza, tendono a lasciare le orecchie per infestare la testa e le parti del corpo che vengono a contatto con essa, la coda del gatto in particolare in quanto viene posta vicinissima alle orecchie durante il sonno.
Fare un infuso di radice di Rumex crispus e usarlo come ultimo risciacquo. È importante pulire anche la lettiera e le zone circostanti per prevenire la possibilità di una nuova infestazione.
Raffaella Lauretta
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