Riflesso di orientamento tattile nel gatto: che cos’è e a cosa serve

Riflesso di orientamento tattile nel gatto: che cos’è e a cosa serve

Il riflesso di orientamento tattile è fondamentale per la sopravvivenza del gatto; ma che cos’è? E quando si manifesta? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Riflesso di orientamento tattile nel gatto
(Foto Adobe Stock)

Il gatto ha sette vite… e mille risorse. Una di esse è il riflesso di orientamento tattile, fondamentale per la sua sopravvivenza in una determinata fase della sua vita. Di quale parliamo? E soprattutto in cosa consiste questo riflesso di orientamento tattile del gatto?

Riflesso di orientamento tattile: una delle prime risorse del gatto

Un gattino appena nato è debole ed indifeso; a vegliare su di lui c’è solo la madre.

Parto cesareo nella gatta
(Foto Pixabay)

Eppure il piccolo ha delle doti nascoste, fondamentali per la sua sopravvivenza in questo primo percorso di vita. Una di esse è il riflesso di orientamento tattile, grazie al quale il gattino riesce a stare sempre a stretto contatto con il corpo di mamma gatto e dei suoi fratellini.

E non è un particolare da poco; nei primissimi giorni di vita il piccolo non è in grado di mantenere autonomamente la temperatura corporea ideale: allontanandosi eccessivamente dal corpo della madre morirebbe.

A tale automatismo è strettamente connesso il riflesso labiale del gattino, in virtù del quale il piccolo succhia il latte ogni qualvolta entra in contatto con il capezzolo della mamma.

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Quando i sensi non ti assistono

Un gatto adulto non necessita del riflesso di orientamento tattile, che infatti si manifesta soltanto nei suoi primi 10 giorni di vita.

Gatta Partorisce Magazzino Gattini
(Foto Facebook)

Come chiarito precedentemente, il gattino se ne serve per mantenere costante la propria temperatura corporea, ed è chiaro che un adulto non ne ha bisogno; ma è pur vero che il riflesso non trova applicazione in alcun altro modo.

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Nei primi giorni di vita il gattino non è assistito praticamente da nessun senso; nasce con gli occhi chiusi (è proprio a partire dal decimo giorno che li aprirà), né tantomeno li aiutano olfatto e udito.

Questi ultimi, tra i sensi del gatto, possono essere considerati le sue eccellenze; le qualità del felino, specie se paragonate a quelle dell’essere umano, sono strabilianti. Quasi dei superpoteri.

Basti pensare che il gatto ha un udito quattro volte più potente del nostro; ed anche in fatto di naso, si difende molto bene rispetto al cane. L’olfatto del gatto è circa 14 volte più potente del nostro. Ma affinché possa sviluppare tali capacità, è necessario che si serva del riflesso di orientamento tattile, che lo soccorre nel momento di maggior bisogno.

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A. S.

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