Le razze di gatto più antiche che evocano tante storie e leggende. Vediamo quali le loro origini e caratteristiche fisiche e comportamentali.
Quando parliamo di gatti, parliamo di quelli che erano gli animali domestici dei faraoni dell’Antico Egitto, ma oltre che in Egitto, sono state trovate delle tracce della loro presenza in Thailandia, Turchia, Birmania, Giappone e Norvegia. In questo articolo andremo a descrivere e narrare le origini delle razze di gatto più antiche presenti ancora ai giorni nostri.
Razze di gatto più antiche
Molte razze esistano da secoli, infatti i gatti erano raffigurati come animali domestici già 3600 anni fa. Per la maggior parte c’è insicurezza su quale sia la razza di gatto più antica, e a riguardo vi è molta speculazione. In ogni caso ognuna di queste razze di gatto più antiche ha dei retroscena e delle storie e leggende interessanti e curiose.
Angora Turco
Il gatto d’Angora Turco è una delle razze di gatto più antiche che si conoscano. Il suo nome deriva dalla capitale della Turchia, che anticamente veniva chiamata “Angora” ossia l’attuale città di Ankara. Venne scoperto nel 1620 da Pietro della Valle, il famoso viaggiatore romano che ne portò qualche esemplare presso le corti del patriziato romano.
Il gatto d’Angora Turco è un vero e proprio compagno ideale, dolce e tenero. Piuttosto vivace e una spiccata personalità, amante delle coccole e delle carezze ma anche un gatto libero e fiero elegante ma non troppo sofisticato.
Tra le sue caratteristiche fisiche, quella che più risalta sono gli occhi, con un taglio a mandorla che possono essere blu, ambra o impari. Il corpo è ben proporzionato, atletico e muscoloso, agile, di piccole e medie dimensioni, un po’ più grande per i maschi. Il mantello è lungo, senza sottopelo.
Il pelo di questo gatto è bianco, colore emblematico della razza e per molto tempo considerato come unico colore ufficiale. Non avendo sottopelo una spazzolata leggera ogni settimana è sufficiente a mantenerlo in ordine.
Persiano
Il Persiano è un discendente dell’Angora Turco, originario della Turchia e perciò fra le razze di gatto più antiche. Questo felino è il risultato di numerosi incroci di razze provenienti dalla Turchia e dall’Iran originarie dell’Asia Minore, e più precisamente della Persia (antico nome dell’Iran).
È senza dubbio la razza più popolare e diffusa nel mondo. Importato in Europa dal Medio Oriente nel XVII secolo. I primi gatti Persiani come li conosciamo oggi, nascono in Inghilterra, nel 1871. Quando i primi esemplari di gatto Persiano sono stati presentati per la prima volta alle esposizioni feline al Crystal Palace di Londra.
È un gatto tranquillo, pacifico, molto affettuoso e mai aggressivo. Socievole, ama il gioco, è l’ideale per bambini e anziani. Una sua caratteristica comportamentale è l’estrema pigrizia lo induce a passare le giornate tra le poltrone e i divani di casa.
Fisicamente ha un corpo muscoloso con la tendenza ad ingrassare considerato il poco movimento che esercita. Ha occhi grandi e tondi (richiedono cure frequenti e costanti: causa lacrimazione abbondante, vanno puliti più volte al giorno).
Il suo mantello presenta in innumerevoli varietà di colori e disegni, tra il bianco, blu o nero. Mentre il pelo è lungo fine e setoso su tutto il corpo, ma più folto sul collo e tra le due zampe anteriori.
Siberiano
Il gatto Siberiano è il risultato di un incrocio tra dei gatti domestici, portati dalla Siberia del sud da dei coloni russi, e dei gatti selvatici già presenti in questa terra glaciale. Razza nazionale della Russia, molto diffusa in questo stato.
Alcuni ricercatori russi pensano però che il Gatto Siberiano sia stato uno dei primi gatti a pelo lungo al mondo e che sia il progenitore di razze oggi selezionate come l’Angora, il Maine Coon, il Turco Van e il Norvegese delle Foreste, perciò fra le razze di gatto più antiche.
È un felino socievole, malgrado il suo passato di gatto “selvatico”. Intelligente, vivace e abbastanza indipendente, ma molto affezionato ai suoi proprietari. Ama vivere all’esterno ma si adatta facilmente alla vita di appartamento e sa andare d’accordo con gli altri animali domestici.
Le caratteristiche fisiche del gatto siberiano sono: un corpo muscoloso e massiccio, rientra nelle razze più grandi al mondo. Gli occhi sono grandi, quasi tondi, posizionati leggermente di lato. Possiede un bellissimo pelo, folto, lungo e impermeabile.
Può essere di colore rosso, nero e tartaruga; vi sono inoltre le varietà silver e smoke. Ha bisogno almeno di una spazzolata settimanale, che deve essere intensificata durante il periodo di muta.
Abissino
L’ origine del gatto Abissino è più probabile sia rintracciabile tra le coste dell’Oceano Indiano e alcune zone del Sud-Est Asiatico, alla fine dell’800. L’odierna razza Abissina è la diretta discendente dei felini Egizi che diedero volto e corpo alla dea Bastet.
I resti mummificati degli antichi gatti Egizi e le riproduzioni negli affreschi tombali furono messi a confronto con i gatti viventi in Abissinia e si rilevò una perfetta congruenza. Ma c’è da dire che gli vengono attribuite anche altre origini, ossia un diplomatico che nel 1868 lo ha portato per la prima volta in Europa.
Oggi il gatto Abissino ha un carattere ben definito, diffidente con gli estranei ma estremamente affettuoso con la famiglia. Ama le coccole e adora essere preso in braccio. È però anche un gatto iperattivo che ha bisogno di grandi spazi per poter sfogare questa sua iperattività ed è importante dedicargli molto tempo per poter giocare.
Fisicamente è un gatto di taglia media, ha una corporatura snella e slanciata, generalmente muscoloso con un andamento elegante. Gli occhi possono essere di colore giallo, nocciola o verdi e sono grandi ed espressivi, con una forma a mandorla (ricorda il trucco caratteristico degli egizi).il pelo è corto, luminoso e sottile.
Deve presentare un’alternanza di colori chiari e scuri. Esistono 28 colori di pelo possibili per i gatti Abissini. Tra i più frequenti, si trova un colore aranciato o rossastro che mescola sfumature brune più scure. Ma non ha bisogno di attenzioni particolari. Basterà spazzolarlo regolarmente per far respirare il suo manto.
Siamese
Il gatto Siamese è riconosciuto fra le razze di gatto più antiche, nel nostro mondo questi gatti non arrivarono che alla fine del XIX secolo. I primi in assoluto, pare, furono quelli che il re del Siam (attuale Thailandia) regalò a Owen Gould, console inglese a Bangkok, che ne fece mostra a Londra.
Nell’antica capitale del Siam, Ayutthaya, ci sono anche delle rappresentazioni di questi animali nei testi sacri, ciò fa pensare che si tratti di un discendente dei gatti sacri custoditi nei templi. Negli anni a seguire dopo la Seconda Guerra Mondiale, il gatto Siamese ha conosciuto un vero exploit in popolarità e ha cominciato a espandersi in tutto il mondo.
Il siamese è un gatto estremamente vivace non adatto a persone desiderose di tranquillità. Infatti ama molto giocare, si diverte in particolare con i bambini, è molto affettuoso, ama ricevere attenzioni e coccole.
Non preferisce condividere spazi con i propri consimili, ma non ama stare da solo. Fisicamente è un gatto snello ma muscoloso, agile e molto elegante. Gli occhi sono di colore blu-azzurro intenso, con un meraviglioso taglio a mandorla.
Il mantello va dal bianco al crema con aree più scure (i points) nella zona delle zampe, della coda, delle orecchie e della maschera. Per mantenerlo liscio e lucido richiede l’uso di un panno o di una pelle di daino inumidita.
Korat
Fra le razze più antiche abbiamo il gatto Korat, le sue origini risalgono ad un antico manoscritto del 1350, lo Smud Khoi o Libro dei Poemi dei Gatti, nel quale viene indicato, insieme ad altre sedici razze, come simbolo di buona fortuna e di prosperità.
Ancora oggi in Thailandia questi gatti vengono chiamati “Si-Sawat”, cioè portafortuna. La tradizione Thai vuole che regalare una coppia di Korat a due novelli sposi garantisca una vita matrimoniale sicuramente felice e agiata.
Di solito vengono regalati, perché la loro capacità di portare fortuna non deve avere un prezzo. Il Korat è un gatto molto affettuoso, intelligente e docile, si lascia portare facilmente al guinzaglio. Alcuni esemplari sono un po’ possessivi e soffrono di gelosia nei confronti di altri animali di casa.
Fisicamente parliamo di un gatto muscoloso e formoso, di taglia media. Ha una caratteristica testa a forma di cuore con le arcate sopraciliari che ne formano la parte alta, il muso leggermente appuntito. Possiede due occhi molto espressivi e magnetici di colore verde intenso.
Questo gatto non ha sottopelo: il pelo primario, quindi, deve rimanere piatto ed attaccato al corpo. Il colore del Korat è uno soltanto: grigio o tecnicamente detto Silver Blue, chiaro alla radice, più scuro centralmente e completamente trasparente in punta.
Norvegese delle foreste
Fra le razze più antiche c’è il Norvegese delle foreste, le prime citazioni storiche cominciano nel 1559 quando il sacerdote e naturalista danese Peter Clausson Friis, allora residente in Norvegia, divise le linci norvegesi in tre classi: la lince-lupo, la lince-volpe e la lince-gatto.
Ma la sua storia è ricca di leggende, legate tutte al popolo dei Vichinghi, che usavano tenerli in casa, o comunque vicini alle loro abitazioni, e che li portavano con loro sulle navi per cacciare i topi.
Un’altra leggenda norvegese racconta che: Freyja, dea dell’amore e della fertilità, vagasse per il mondo su un carro trainato da due grossi gatti dal pelo lungo cercando il suo consorte Óðr, e ancora un’altra leggenda che racconta di Thor, dio del tuono, fu sottoposto ad una prova di forza che consisteva nel sollevare un grosso gatto.
Il gatto norvegese delle foreste è un felino pacifico, socievole ma anche vivace e molto attivo. Intelligente e affettuoso sia con gli adulti sia con i bambini, il gatto norvegese crea un legame particolare con un membro della famiglia.
Fisicamente è un gatto robusto, muscoloso con un’ossatura pesante ma nonostante questo molto agile ha la tendenza ad arrampicarsi ovunque. La testa del gatto Norvegese ha una forma di triangolo equilatero.
Il mento è pronunciato e quadrato, il muso di lunghezza media e due stupendi occhi a mandorla. Il colore del pelo va dal ginger al carota, è doppio, con il sotto pelo lanoso, ricoperto di pelo medio lungo. Ha bisogno di una spazzolata settimanale.
Manx
Il gatto Manx ha origine durante il XVIII secolo, sull’Isola di Man, un’isola britannica, dalla quale prende il nome. Per via di una mutazione genetica localizzata alla colonna vertebrale, questo gatto nasce o del tutto senza coda o con code corte o mozzate.
La mutazione che provoca l’assenza della coda, fa anche sì che nascano pochi gattini per ogni cucciolata. Un’altra sua caratteristica e che presenta anche le zampe posteriori leggermente più lunghe di quelle anteriori, caratteristica che gli conferisce una tipica andatura saltellante.
Ha un istinto da cacciatore ma paradossalmente morbosamente legato al suo padrone e si adegua molto facilmente alla vita da appartamento. Accetta anche volentieri la convivenza con altri animali e può essere facilmente educato.
Ama il gioco del riporto della pallina, adora scavare e nasconde i giochi, anche se sono caratteristiche più tipiche del cane e infatti lo ricorda molto. Fisicamente è un gatto compatto muscolo e robusto di taglia media. La testa è tondeggiante con guance paffute, gli occhi sono rotondi e grandi. Ma ciò che lo rende particolare è senza dubbio la sua coda, o meglio l’assenza della coda.
ll pelo è morbido corto, molto setoso e dotato di un doppio sotto pelo spesso, simile a quello di un coniglio e il colore del mantello, può essere tinta unita, soriano, argentato/smoke, tinta unita e bianco, soriano e bianco, argentato/smoke e bianco. Deve essere spazzolata dalle due alle tre volte al giorno.
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Raffaella Lauretta