Scheda completa sul gatto Serengeti: ecco cosa c’è da sapere su questa razza felina nata dall’incrocio tra Bengala e Oriental Shorthair.
Eleganza, fascino, mistero: sono solo alcune delle doti che rendono il Serengeti un gatto davvero magnetico e irresistibile. Da origini e storia a riproduzione e cuccioli, scopriamo tutto quello che c’è da sapere su questo meraviglioso felino ibrido.
Signore e signori, ecco a voi il Serengeti: iniziamo le presentazioni con questo gatto elencando una serie di informazioni importanti da conoscere.
Ti piacerebbe spalancare le porte della tua casa e del tuo cuore al gatto Serengeti? Il prezzo di un esemplare di questa razza varia tra i 600 e i 2000 euro, a seconda di una serie di fattori come allevamento cui ci si rivolge e specifica tipologia di felino.
Infatti, alcuni mici sono da compagnia, mentre altri sono stati selezionati per la riproduzione e hanno un costo più elevato.
La spesa di mantenimento del quattro zampe si aggira intorno ai 40 euro al mese.
L’habitat ideale del Serengeti dovrebbe offrire al gatto la possibilità di giocare, correre e divertirsi.
Indispensabile, dunque, pianificare un arricchimento ambientale all’interno della casa, provvisto di mensole, percorsi rialzati, giocattoli e tunnel.
Inoltre, è fortemente consigliato mettere a disposizione del micio una zona all’aria aperta, in cu possa correre, giocare e sfogare tutte le sue energie.
Naturalmente, è fondamentale che l’area sia adeguatamente posta in sicurezza, per evitare che il peloso possa allontanarsi e mettersi nei guai.
L’adozione di questo micio è consigliata a famiglie con bambini e altri animali, oltre a chi trascorre molto tempo fuori casa.
Infatti, si tratta di un quattro zampe tendenzialmente autonomo e indipendente, che non soffre la solitudine.
Da dove viene il gatto Serengeti? Scopriamo insieme la storia di questo felino.
L’allevamento della razza ha avuto origine nel 1994, ad opera di Karen Sausman, che incrociò esemplari di Bengala con mici di razza Oriental Shorthair.
L’obiettivo era quello di dar vita a un gatto che somigliasse al Serval. Gli allevamenti del Serengeti, presenti in Stati Uniti, Russia, Regno Unito e Australia, sono pochi.
In Italia, la detenzione di questo gatto è soggetta a norme giuridiche ben specifiche poiché nelle linee di sangue del felino ci sono anche animali selvatici.
Sinuoso, elegante, longilineo: il gatto Serengeti ha l’aspetto di un un felino selvatico. Scopriamo insieme tutte le informazioni sulle sue caratteristiche fisiche.
Gli esemplari di questa razza sono di taglia media, con un peso compreso tra i 3,5 e i 7 kg.
La corporatura del micio è snella, flessuosa e atletica.
La testa del gatto Serengeti è piccola. Dal capo spuntano le orecchie lunghe e rotonde.
Sul muso sono incastonati due occhioni espressivi e vigili, solitamente color oro o ambra.
Il Serengeti è un gatto a pelo corto, dal mantello maculato. Questa è la caratteristica distintiva della razza, che lo rende inconfondibile e tanto simile a un felino selvatico.
La pelliccia del micio può assumere tonalità come oro, grigio e argento.
Le zampe di questo micio sono lunghe, atletiche e muscolose. La loro lunghezza risulta ben proporzionata rispetto al resto del corpo.
Oltre al suo aspetto magnetico e affascinante, il Serengeti è un gatto dal carattere davvero irresistibile.
Inizialmente timido, dopo aver preso confidenza con chi si trova davanti questo pelosetto diventa affettuoso e coccolone.
Attivo, energico e curioso, ama dedicarsi ad esplorazioni e giochi in compagnia della sua famiglia umana.
Grazie alla sua indole socievole e amichevole, il gatto Serengeti è un perfetto compagno a quattro zampe per i più piccoli.
Allo stesso modo, va d’accordo con gli altri animali – siano essi cani o gatti – purché adeguatamente socializzati.
Tendenzialmente, gli esemplari di questa razza sono forti e godono di buona salute.
La durata media della vita di questo pelosetto è compresa tra gli 8 e i 12 anni.
Ad oggi, anche vista la rarità di questo felino, non sono state individuate particolari malattie genetiche nel gatto Serengeti.
Ciò non toglie, tuttavia, che il micio possa essere colpito da patologie che comunemente insorgono nei felini domestici, come allergie, infezioni e calcoli.
Come prendersi cura al meglio del gatto Serengeti? Trattandosi di mici dal manto corto, è sufficiente spazzolarli 2-3 volte a settimana per rimuovere lo strato di pelo morto ed evitare la formazione di nodi e boli di pelo.
Cosa dare da mangiare al gatto Serengeti, affinché questo micio sia sempre forte e in salute?
È fondamentale che la dieta del micio sia completa e bilanciata. In particolare, trattandosi di un animale carnivoro, è indispensabile fornirgli un soddisfacente quantitativo di proteine di origine animale.
Da carne e pesce, infatti, questo pelosetto assume nutrienti essenziali per il suo benessere, che il suo organismo non è in grado di produrre da sé.
Si tratta di sostanze fondamentali, come niacina, tiamina e cobalamina, che garantiscono il corretto funzionamento del metabolismo e del sistema nervoso del gatto.
Ti piacerebbe sapere tutto ciò che riguarda accoppiamento, riproduzione e cuccioli del gatto Serengeti? Ecco le informazioni da conoscere.
La gestazione ha una durata di circa 65 giorni, al termine dei quali vengono alla luce 2-4 cuccioli.
I gattini raggiungono le dimensioni adulte intorno al primo anno di vita.
Hai deciso di voler adottare un gatto Serengeti?
Tra le più importanti decisioni da prendere, a questo punto, c’è la scelta del nome perfetto per il tuo nuovo amico a quattro zampe.
Come fare? Prima di tutto, guardati intorno e scopri le proposte più gettonate.
In questo articolo potrai trovare più di 6500 nomi di gatto femmina e maschio. Dopo aver selezionato gli appellativi che preferisci, per operare una scrematura considera due importanti parametri.
In primis, scegli un nome che possa rappresentare una peculiarità che rende davvero unico il tuo pelosetto.
Secondo poi, prediligi appellativi brevi, composti dalla ripetizione di sillabe simili o uguali tra loro. Ciò faciliterà il gatto nel processo di comprensione e memorizzazione del suo nome.
Alcuni esempi? Lillo, Chicca e Tito. Tra i nomi più gettonati per il gatto Serengeti ci sono:
Infine, non ci resta che chiudere la nostra scheda completa su questo gatto con una carrellata di imperdibili curiosità sul Serengeti: pronti a scoprirle tutte?!
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