Scheda completa sul gatto del Bengala: vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere su questa razza felina dal manto leopardato.
Il gatto del Bengala è un micio dall’aspetto esotico e affascinante. Da dove viene, com’è il suo carattere, quali sono le sue esigenze e il suo stile di vita ideale? Rispondiamo a questa e a numerose altre domande, approfondendo ogni singolo aspetto riguardante questo meraviglioso micio.
Signori e signore, ecco a voi lo splendido gatto del Bengala. Impariamo a conoscerlo attraverso una serie di informazioni di carattere generale.
Stai pensando di accogliere nella tua casa e nel tuo cuore un gatto del Bengala, e vuoi sapere qual è il costo di un esemplare di questa razza?
Il prezzo del micio leopardato parte dai 1500 euro, e può arrivare fino a 10mila euro. Le ragioni di una cifra tanto elevata? Ad influire sul costo intervengono non solo l’allevamento cui ci si rivolge, l’età e il sesso del micio, ma anche il tipo di gatto del Bengala.
Gli esemplari da compagnia hanno il costo più basso, compreso tra i 1500 e i 2000 euro. Il prezzo dai gatti da esposizione, invece, è tra i 2500 e i 5000 euro. Infine, la cifra più alta è per i gatti del Bengala da riproduzione.
Quanto costa mantenere un gatto del Bengala? Per quanto riguarda le spese di mantenimento, solitamente si aggirano intorno ai 40 euro al mese.
Il gatto del Bengala è un micio incredibilmente attivo, che necessita in maniera imprescindibile di uno spazio all’aperto in cui correre, giocare, arrampicarsi e saltare.
Questa razza, infatti, è il risultato dell’incrocio con un felino selvatico. Per questo, è fondamentale che il quattro zampe abbia a disposizione un luogo deputato all’attività fisica, in cui sfogare le sue infinite energie.
Naturalmente, è importante che la zona sia posta in sicurezza: vista la sua curiosità, infatti, il gatto potrebbe allontanarsi.
Perspicaci e intelligenti, gli esemplari di questa razza possono essere facilmente addestrati e condotti al guinzaglio. Tra i loro hobby preferiti, ci sono lunghe passeggiate in compagnia del proprio umano del cuore.
Scopriamo insieme la provenienza del gatto del Bengala e tutti gli aneddoti che hanno caratterizzato la storia di questa razza felina.
Questo micio è stato creato in laboratorio a partire dal 1963 da Jean S. Mill. Si tratta del frutto dell’incrocio tra un gatto domestico e un felino selvatico, ovvero il gatto leopardo del Bengala.
L’obiettivo, infatti, era quello di ottenere un quattro zampe dall’aspetto maestoso e selvaggio, e dal carattere tenero e docile. La razza è stata ufficialmente riconosciuta a partire dal 1986.
Che razza è il gatto che sembra un leopardo? Proprio il gatto del Bengala. Non a caso, infatti, questo pelosetto è soprannominato micio leopardo.
Inutile nasconderlo: gli esemplari di questa razza hanno un aspetto davvero affascinante. Ecco l’elenco di tutte le peculiarità fisiche che li contraddistinguono.
Il gatto del Bengala è un micio di taglia medio-grande, con un peso compreso tra i 4 e i 7 kg, per una lunghezza massima di 35 cm.
La sua corporatura è affusolata ed elegante, oltre che estremamente possente e muscolosa.
La testa degli esemplari di questa razza è di dimensioni ridotte e presenta zigomi molto pronunciati. Le orecchie sono piccole, larghe alla base e arrotondate sulla sommità.
Gli occhi di questo micio sono grandi e a mandorla. I colori possono variare tra blu, oro, giallo e verde.
Ciò che maggiormente caratterizza il gatto del Bengala è il suo particolare mantello.
Gli esemplari di questa razza hanno un pelo corto, che può assumere le seguenti colorazioni: ocra, sabbia, arancio, dorato e glitter. Questi mici, in particolare, presentano un manto caratterizzato da riflessi dorati.
Per quanto riguarda i motivi del pelo, possiamo distinguere tra maculato e marmorizzato. Nel primo caso, esistono quattro differenti varianti, a seconda della forma delle macchie:
Le zampe del gatto del Bengala sono lunghe e muscolose. Gli arti anteriori sono ricoperti dal manto con un motivo tigrato.
Oltre ad un aspetto irresistibile ed inconfondibile, il gatto del Bengala ha in serbo un temperamento in grado di far cadere ogni umano alle sue zampe.
Infatti, questo micio è vivace, giocoso e molto affettuoso. Amante del movimento, ha necessità di fare molta attività fisica, possibilmente insieme al proprio umano del cuore.
Grazie alla sua notevole perspicacia, si tratta di un felino facile da addestrare e molto abile nei giochi di intelligenza.
Oltre al suo lato frizzante, il gatto del Begala si mostra tenero, dolce e amante delle coccole. Allo stesso tempo, però, risulta autonomo e indipendente. Per questo, non tende a soffrire la solitudine.
Il Bengala è un perfetto compagno di giochi per i più piccoli, nei confronti dei quali si rivela dolce, paziente ed equilibrato. Naturalmente, nella sua interazione con i bambini è raccomandata la supervisione di un adulto.
Convivenza con altri animali sì o no? Generalmente questo micio si trova bene con gli esemplari della sua stessa razza, mentre fatica ad andare d’accordo con altri felini domestici.
Al contrario, risulta compatibile con i cani, purché siano stati adeguatamente socializzati.
Gli esemplari di questa razza hanno una durata media della vita compresa tra 14 e 16 anni.
Tendenzialmente, si tratta di animali in buona salute. Tuttavia, ci sono una serie di malattie comuni nel gatto del Bengala, la maggior parte delle quali è trasmessa per via ereditaria. Tra le patologie più frequenti ci sono:
Come prendersi cura al meglio del gatto del Bengala? Gli esemplari di questa razza non richiedono particolari operazioni di pulizia.
Quindi, sarà sufficiente spazzolare il manto del proprio amico a quattro zampe una o due volte a settimana, in modo da rimuovere lo strato di peli morti, impedendo la formazione di nodi e boli.
Cosa dare da mangiare al gatto del Bengala, per far sì che il proprio amico a quattro zampe sia sempre in forma e in salute?
Esattamente come ogni altro felino, anche questo micio è carnivoro. La sua dieta, dunque, è prevalentemente basata sull’apporto di proteine di origine animale.
Tra gli alimenti più indicati ci sono pollo, agnello, manzo e coniglio. Da bandire, invece, tutti quei cibi eccessivamente grassi e difficili da digerire. Il gatto del Bengala, infatti, ha uno stomaco molto delicato.
Infine, per completare la sua dieta ideale occorre somministrare al proprio amico a quattro zampe pesce, proteine di origine vegetale e carboidrati come riso e altri cereali. Da non dimenticare, il fondamentale apporto di sali minerali, vitamine e acqua.
Stai pensando di far accoppiare il tuo gatto del Bengala? Ecco cosa sapere su accoppiamento e riproduzione degli esemplari di questa razza.
Lo standard consente l’accoppiamento esclusivamente tra membri della stessa razza.
La gestazione di questo micio ha una durata compresa tra i 63 e i 65 giorni, al termine dei quali vengono alla luce tra i 2 e i 4 gattini.
Tendenzialmente, i gatti del Bengala completano il loro processo di crescita intorno al primo anno di vita.
Hai deciso di adottare un gatto del Bengala? Tra le decisioni più importanti da prendere, c’è la scelta del nome per il tuo nuovo amico a quattro zampe.
Quali fattori considerare nella scelta del perfetto appellativo per un pelosetto? In primo luogo, la lunghezza del nome. Più la parola prediletta sarà breve, maggiore sarà la facilità con cui il micio riuscirà a memorizzarla.
Se sei alla ricerca di proposte e suggerimenti, dai un’occhiata a questo articolo con oltre 6500 nomi di gatto femmina e maschio. Tra quelli più gettonati per il gatto del Bengala ci sono:
Infine, chiudiamo la nostra scheda completa con una carrellata di imperdibili curiosità sul gatto del Bengala.
Per restare sempre aggiornato su news, storie, consigli e tanto altro sul mondo degli animali continua a seguirci sui nostri profili Facebook e Instagram. Se invece vuoi dare un’occhiata ai nostri video, puoi visitare il nostro canale YouTube.
Laura Bellucci
Molte persone scelgono l'anatra come animale domestico: ecco come prendersi cura di questo pennuto da…
Ospiti indesiderati? C'è un modo per risolvere il problema: cosa fare in caso di invasione…
So che anche tu parli con il tuo gatto e che, spesso, sembra proprio capire…