Curioso di scoprire quali sono le razze di gatti ibride? Le loro origini sono frutto dell’accoppiamento tra mici e altre specie feline.
Nella categoria delle razze di gatti ibride rientrano esemplari che hanno avuto origine dall’incrocio tra mici domestici e felini selvatici, tra cui il gatto della giungla, il Caracal e tanti altri. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su questi affascinanti animali.
Prima di esaminare nel dettaglio la lista di gatti che appartengono a razze ibride, è bene precisare che, per la legge italiana, è possibile adottare questi mici solo dalla quarta generazione in poi.
Infatti, è necessario che gli incroci perdano le caratteristiche selvatiche tipiche della propria specie, che potrebbero rappresentare un pericolo per la nostra sicurezza.
Come vengono ottenuti questi esemplari? Gli allevatori fanno accoppiare gatti domestici e altri felini. I cuccioli che hanno origine dall’incrocio sono sterili fino alla sesta generazione.
Per questo, occorre attendere la nascita di animali fertili da far accoppiare tra loro fino ad ottenere, alla fine, dei mici di razza ibrida e in grado di generare a loro volta altri esemplari. Ecco l’elenco completo delle razze ibride di gatti:
Il Bengala è frutto dell’incrocio tra un gatto domestico e un gatto leopardo.
Quest’ultimo è un felino di piccole dimensioni originario del sud-est asiatico. Gli anni di selezione e la percentuale molto bassa di sangue selvatico, ad oggi compresa tra il 6% e il 9%, hanno plasmato il carattere di questi esemplari: un tempo timido e schivo, oggi il Bengala è un gatto affettuoso e amante delle coccole.
Tuttavia, ha conservato la sua natura di portentoso cacciatore. Abile nella corsa, nel salto e nell’arrampicata, si tratta di un felino dal forte istinto predatorio. Per questo, è bene tenerlo alla larga da eventuali potenziali prede, come uccelli e pesciolini.
Il Pixie Bob è un maestoso felino, frutto dell’incrocio tra un micio domestico e una lince rossa, anche nota come Bobcat.
A cosa deve questo nome particolare? Pixie è stato il primo cucciolo nato dall’incrocio delle due specie. Il termine Bob, invece, fa riferimento al progenitore selvatico di tali esemplari.
Questo micio ha una peculiare caratteristica che lo rende ben riconoscibile: si tratta della polidattilia. Infatti, può presentare fino a un massimo di sette dita per zampa. Un ulteriore segno distintivo del Pixie Bob è la sua folta coda, che risulta molto più corta rispetto a quella degli altri gatti.
Questo felino ha un carattere docile e affettuoso, ma è anche estremamente intelligente. Amante della natura e dell’attività fisica, non disdegna lunghe passeggiate in compagnia del suo umano, con tanto di guinzaglio e pettorina, esattamente come un cane.
Tra le razze di gatti ibride c’è anche il Chausie, frutto dell’accoppiamento tra un micio domestico e il gatto della giungla.
Quest’ultimo è un piccolo felino originario dell’Asia meridionale, e diffuso in particolar modo in India. Il Chausie presenta un fisico davvero atletico e statuario. Basti pensare che dal suo progenitore selvatico ha ereditato lunghe zampe, che gli consentono di compiere salti fino a oltre 2 metri di altezza.
Il carattere di questo micio è giocherellone e affettuoso. Amante della compagnia, è il gatto ideale per famiglie numerose. Non solo: grazie alla sua indole gregaria, va perfettamente d’accordo anche con altri pelosetti, cani compresi.
Proprio per questa ragione, si tratta di un’adozione fortemente sconsigliata a persone single, che trascorrono la maggior parte del proprio tempo fuori casa. In questa situazione, infatti, il Chausie finirebbe per soffrire la solitudine e la noia.
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Il Caracat rientra nella categoria delle razze di gatto ibride, essendo frutto dell’incrocio tra un Abissino e un Caracal, felino selvatico originario dell’Africa e dell’Asia.
Questo meraviglioso esemplare ha origini molto recenti, riconducibili a meno di 20 anni fa. La particolarità di questo micio è rappresentata dalle sue grosse orecchie appuntite, da cui spuntano dei ciuffetti.
Il Caracat è un micio di taglia molto grande: infatti, può arrivare a pesare 15 kg. Si tratta di una razza estremamente difficile da gestire, in virtù della propria stazza e della delicatezza del suo stato di salute. Tra le varie problematiche a cui risulta predisposta, c’è la difficoltà a digerire correttamente il cibo.
Inoltre, viste le sue dimensioni, anche le intenzioni più giocose e innocenti di questo felino rischierebbero di mettere a repentaglio la sicurezza di anziani e bambini.
Tra le razze di gatti ibridi rientra il Savannah, generato dall’accoppiamento tra un gatto domestico e un Serval.
Quest’ultimo è un felino selvatico diffuso a sud del Sahara. Si tratta di gatti dalle dimensioni davvero enormi, che rientrano tra le razze di mici più grandi al mondo.
Molto amanti dell’aria aperta e dell’attività fisica, necessitano di ampio spazio in cui correre, saltare e arrampicarsi. La loro indole è socievole e affettuosa, ma non sono esenti da problemi di convivenza.
Per via delle loro origini selvatiche, infatti, sia gli esemplari maschi che femmine tendono a urinare in casa, su oggetti e tessuti. Con molta probabilità, si tratta di comportamenti derivanti dal loro istinto di marcare il proprio territorio.
Infine, tra le razze di gatto ibride c’è il Safari. Questo esemplare è frutto dell’incrocio tra un micio domestico e un gatto di Geoffroy.
Quest’ultimo è un animale selvatico del sud America, dalle dimensioni simili a quelle di un felino domestico. Si tratta di un ibrido molto difficile da ottenere. In realtà, considerando le differenze genetiche tra gli esemplari di partenza, sarebbe corretto parlare di nuova specie, più che di nuova razza.
Infatti, il gatto domestico ha 36 cromosomi, mentre il gatto di Geoffroy ne ha 38. L’esemplare frutto dell’accoppiamento tra i due animali presenta 37 cromosomi. Questi mici hanno un’indole mansueta e dal temperamento gentile.
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Laura Bellucci
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