Quali sono le principali razze di gatti egiziani e perché sono così particolari? Tutto ciò che c’è da sapere su questi felini dalle origini nord-africane.
Un micio che possa vantare delle origini nord-africane, e in particolare di un Paese affascinante come l’Egitto? In realtà non sono molte, ma quelle che esistono hanno delle caratteristiche davvero molto particolari. Scopriremo in cosa si differenziano dalle altre le razze di gatti egiziani e qual è il gatto che è detto ‘egiziano’ ma in realtà è nato in una parte del mondo molto lontana dalla terra dei faraoni. Per gli altri invece le origini sono avvolte dal mistero, ma si tende a considerarli ‘egiziani’ per nascita.
Bisogna specificare che non di tutte e tre le razze che andremo a trattare abbiamo la certezza che siano nati in Egitto, ma di certo hanno avuto ‘a che fare’ con questa affascinante terra africana. Ecco di quali razze si tratta e quali sono le caratteristiche principali che le rendono così speciali.
Iniziamo il nostro breve elenco con il gatto ‘più egiziano’ di tutti, ovvero quello che che la critica felina ritiene essere nato e allevato da questa civiltà. Ma come facciamo a sapere che questo tipo di gatto ha proprio vissuto nella terra degli antichi egiziani? Perché si sono trovate delle testimonianze molto chiare sui muri, che raffigurano questo gatto in tutte le sue caratteristiche. Per non parlare dello stesso nome che gli è stato affibbiato: ‘Mau’ nella lingua egiziana vuol dire proprio ‘gatto’.
Le sue origini risalgono quasi sicuramente a circa 5mila anni fa, in una terra ricca dove godeva di grandissimo rispetto: si pensi che un gatto Mau veniva sì ‘utilizzato’ per le sue doti da cacciatore di topi e roditori, ma anche adorato come e più di un essere umano (infatti era venerato dopo la sua morte). Il suo corpo è caratterizzato da un manto di colore scuro, macchie sul resto del corpo e striature sulla coda e le zampe.
Il suo corpo muscoloso e atletico è segno di una propensione per le attività all’aria aperta, ma ciò non vuol dire che non sapesse adattarsi anche agli ambienti domestici, dove ameranno il contatto con gli altri membri della famiglia e non solo con il loro padrone. Ma non fatevi ingannare dalla sua socievolezza: può dimostrarsi molto diffidente verso gli estranei e un ottimo guardiano del suo territorio nei confronti dei malintenzionati.
Sebbene il suo nome sottolinei delle origini etiopiche, dato che l’Abissinia anticamente corrispondeva proprio a quella terra, anche questa razza felina viene spesso annoverata tra quelle egiziane. Probabilmente questo perché si tratta di un micio dalle origini molto antiche e che trova una corrispondenza nei disegni murali che sono stati ritrovati.
Fin dalle sue origini si è fatto apprezzare molto per essere un micio di compagnia, molto affettuoso e a sua volta bisognoso di attenzioni da tutti i membri della famiglia, non solo da parte del suo umano. Convive facilmente con i bambini e anche con altri animali in casa, sebbene come tutti, sia molto geloso dei suoi spazi e dei suoi oggetti.
Il corpo atletico e i tratti caratteristici del suo muso (mi riferisco ai suoi incantevoli occhi a mandorla) lo rendono un animale davvero molto ‘regale’, degno insomma delle regine e dei faraoni della sua epoca.
Se siamo certi che sia nato in Africa, ma non è certo che sia nato proprio in Egitto, quasi sicuramente pare che lì sia stato allevato. Il suo processo di addomesticamento del cosiddetto Felis silvestris lybica è stato portato avanti proprio dagli antichi abitanti della terra del Nilo. Ciò che spingeva questi uomini ad accoglierne uno in casa era probabilmente il suo spirito territoriale e la sua capacità di proteggere luoghi e famiglia.
Perché quando si pensa a questo gatto completamente nudo e privo di peli lo associamo all’Antico Egitto? In fondo non abbiamo tracce della sua nascita in questa terra, anzi pare che le prime tracce di questa razza felina si siano ritrovate nel Nuovo Messico solo agli inizi del XX secolo.
Ma allora perché questo nome così particolare, che ricorda tanto quello di una Sfinge? Di sicuro per il suo aspetto: corpo lungo e snello, orecchie a punta, occhi grandi e sul giallo. Insomma questa figura così seriosa può davvero ricordare il viso di una Sfinge egiziana, ma a quanto pare questo è l’unico ‘legame’ che lo Shpynx può vantare con la terra della Mezzaluna fertile.
Francesca Ciardiello
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