Hai bisogno di raccogliere la pipì del gatto per effettuare l’esame delle sue urine? Scopriamo i migliori metodi per prelevarne un campione.
Non di rado può capitare che il veterinario, sia per motivi di prevenzione che per individuare determinate patologie, ti chieda di raccogliere un campione di urine del gatto. Se ti sei domandato come fare, sappi che si tratta di una procedura più semplice e veloce di quanto sembri. Vediamo gli accorgimenti da mettere in pratica durante questa operazione.
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L’analisi delle urine del gatto è una procedura economica, semplice e non invasiva. A cosa serve? In realtà, la pipì del micio può fornire al veterinario numerose informazioni sul suo stato di salute.
In primo luogo, è necessario analizzarla quando si sospetta la presenza di calcoli renali nel gatto. L’esame, infatti, permette di controllare il Ph delle urine e l’eventuale presenza di cristalli. Inoltre, ricorrendovi è anche possibile individuare infiammazioni del tratto urinario di Fuffi, come la cistite.
Raccogliere ed analizzare un campione di urine del gatto può servire anche per accertare la presenza di diabete mellito, verificando il valore della glicemia. Infine, aiuta a valutare la funzionalità renale e quella epatica, permettendo di individuare tempestivamente eventuali patologie a carico di questi organi.
Qualora si manifestino dei problemi urinari del gatto e ci sia la necessità di effettuare l’analisi delle urine, il veterinario potrebbe eseguire la raccolta della pipì attraverso due procedure mediche:
Se il professionista non necessita di un prelievo sterile, potrebbe chiedervi di effettuare l’operazione a casa. Cosa vi servirà, in questo caso? Vediamo una pratica lista con tutto l’occorrente per la raccolta delle urine del gatto:
Ora che abbiamo preparato l’occorrente, scopriamo nel dettaglio tre principali metodi per effettuare questa operazione in maniera semplice, corretta e veloce.
Per prelevare un campione di pipì, si potrebbe sostituire la sabbia della lettiera del micio con delle lenticchie. Il motivo? Questi legumi non assorbono l’urina e, al contempo, permettono al gatto di scavare normalmente, prima e dopo aver effettuato i suoi bisogni.
Dopo che Fuffi ha finito, prelevate il liquido dalle lenticchie, aspirandolo con la siringa. Dopo averlo trasferito all’interno di un contenitore, conservatelo in frigorifero fino al momento di consegnarlo al veterinario. Naturalmente, non dovrà trascorrere troppo tempo dalla raccolta: è bene che le urine del gatto siano fresche.
In questo caso, per raccogliere le urine del gatto non dovrete fare altro che svuotare la lettiera e attendere che il micio la usi per i suoi bisogni. Dopodiché, vi basterà prelevare la pipì dal contenitore con una siringa e inserirla nella provetta.
Questo metodo, tuttavia, non è adatto a tutti i mici: alcuni, infatti, potrebbero essere disorientati dalla mancanza della sabbia. In questo caso, il gatto si rifiuterebbe di usare la lettiera per fare i propri bisogni.
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Infine, potreste optare per l’acquisto di appositi kit disponibili in commercio, al cui interno troverete tutto l’occorrente per raccogliere le urine del gatto. Nella confezione, infatti, sono disponibili lettiera per il micio, salviette e pipette per il prelievo.
Tra i vantaggi di questi kit, c’è quello di riutilizzarli più volte, oltre che la presenza di istruzioni chiare e semplici, per raccogliere le urine del gatto senza troppe difficoltà.
Laura Bellucci
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