Quanti gatti ci sono in Italia? È un’indagine a svelare il numero dei piccoli felini presenti su tutto il territorio nazionale.
“Siamo quattro gatti“: questo detto viene utilizzato, di norma, per indicare una situazione in cui ci siano poche persone a partecipare ad un evento, una manifestazione, una festa. Ma siamo sicuri che sia proprio il piccolo felino l’animale più indicato per essere usato in un detto del genere? Scopriamolo insieme, leggendo i dati di un’indagine ha svelato quanti gatti ci sono in Italia.
Anche stabilire il numero esatto di tutti i gatti di un isolato è impresa assai ardua; figurarsi quelli di un Comune o addirittura dell’Italia intera.
Le difficoltà legate all’effettuazione di un censimento vero e proprio sono molteplici, ed alcune riguardano anche deplorevoli fenomeni che costituiscono delle vere e proprie piaghe sociali.
Partiamo dall’assunto per cui, nel nostro ordinamento giuridico, non vige l’obbligo di mettere il microchip al gatto (con la piacevole eccezione della Lombardia, quanto meno per i felini nati o adottati a partire dal 1 Gennaio 2020).
Come noto, si tratta di uno strumento di identificazione dell’animale (e del proprietario), che funge da deterrente per l’odioso reato di abbandono di animali, oltre ad aumentare le probabilità di ritrovare l’animale smarrito.
Al tempo stesso costituisce uno strumento per censire la popolazione felina italica. Dal fatto che non sia obbligatorio discende una pacifica conseguenza: i gatti registrati all’anagrafe felina sono solo una parte (a quanto pare minima) degli animali di proprietà.
A ciò si aggiunga l’odioso fenomeno del randagismo: il gatto viene definito dalla Legge 281/1991 quale animale in libertà, ovvero libero di vivere per strada nel luogo che ha scelto come proprio territorio (detto in altri termini di essere randagio).
Certo, le colonie feline registrate sono censite; ma a queste ne corrispondono altrettante che non sono registrate.
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Nonostante le difficoltà esposte nelle premesse, è comunque possibile delineare, quanto meno in maniera orientativa, quanti gatti sono presenti in Italia.
Partiamo dalle cifre ufficiali per ciò che concerne i gatti di proprietà: all’Anagrafe degli Animali di Affezione (ovvero il registro nazionale) risultano registrati poco più di 600.000 felini. Il numero è impietoso, e dimostra la scarsa pratica nel registrare il piccolo felino come animale domestico.
Si aspettano tuttavia gli aggiornamenti del censimento, derivanti dall’incremento delle iscrizioni in Lombardia (visto che nella regione mettere il microchip al gatto è divenuto obbligo di legge a partire proprio dal 1 Gennaio 2020).
Continuando con le cifre ufficiali (o quanto meno ufficiose), il numero dei gatti randagi censiti da ASL ed associazioni animaliste impegnate sul territorio italico si aggira sui 3 milioni circa.
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La somma è semplice da fare: i gatti censiti sono all’incirca 3 milioni e 600 mila. Inutile aggiungere che non si tratta del numero realmente rappresentativo del numero di felini presenti sul territorio nazionale.
La reale cifra, in realtà, sarebbe il doppio: circa 7 milioni e mezzo i gatti presenti nelle case degli italiani. I numeri, comprensivi anche dei dati ufficiali, si basano su sondaggi e parametri in base ai quali è stato ipotizzato tale scenario.
Per quanto le preferenze degli italiani siano bilanciate in tema di scelta tra cane e gatto, il numero dei piccoli felini supererebbe di poco quello dell’altro animale domestico per eccellenza del nostro Paese.
Antonio Scaramozza
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