Nella lingua italiana esistono molti proverbi e modi di dire sui gatti. Alcuni sono famosi, altri meno conosciuti: ve li riportiamo in questo articolo!
Il particolare carattere, gli atteggiamenti e la forte personalità dei felini sono state fonti d’ispirazione per tantissimi modi di dire e proverbi, sia in Italia che all’estero.
Le radici di queste espressioni sono antiche e legate a tradizioni popolari. Il gatto è infatti noto per tanti motivi: la furbizia, l’agilità, la grande capacità di cavarsela in ogni circostanza.
In questo articolo vi riportiamo alcuni tra i detti più diffusi e utilizzati che hanno come protagonista il gatto…
I nostri amici animali sono stati utilizzati nel tempo come esempio per rappresentare, in maniera figurativa, situazioni della vita quotidiana degli uomini che ricordano i comportamenti di ciascuna specie animale. Nel linguaggio italiano, molti proverbi e modi di dire riguardano i gatti.
Essere/Andare d’accordo come cane e gatto
Si dice di due persone che si trovano costantemente in disaccordo, che litigano di continuo solo per prese di posizione o per questioni di principio.
Essere come il gatto e l’acqua bollita
Essere del tutto incompatibili, due persone che provano un’antipatia reciproca. Può anche essere usato nel senso di avere grande timore di qualcosa, o esserne molto diffidenti, come avviene con i gatti per l’acqua. Potete leggere le ragioni di questa antipatia nell’articolo Perché i gatti hanno paura dell’acqua? Ecco la spiegazione!
Essere come il gatto e la volpe
Usato per indicare due persone si spalleggiano l’uno con l’altro al fine di compiere imprese disoneste, o anche nel senso di essere inseparabili e interdipendenti. Derivante dai due personaggi della favola di “Pinocchio” di Collodi: imbroglioni e truffatori indivisibili che raggirano il burattino.
Essere in quattro gatti
Essere in numero molto ridotto, pochissime persone.
Essere agile come un gatto / Essere un gatto
Molto agile, come il gatto che è in grado di arrampicarsi e saltare dappertutto.
Essere del gatto (detto popolare)
Essere rovinati, trovarsi in una situazione disperata, proprio come un topo caduto tra le grinfie di un gatto.
Essere un gatto di marmo/di gesso
Si usa per indicare una persona fredda e inespressiva; è spesso riferito a una donna di bella presenza ma che non ha personalità.
Essere un gatto di piombo
Persona lenta, fiacca, pigra; oppure poco agile, goffa. È detto soprattutto di chi nuota male, ma si usa anche per chi si muove o cade pesantemente.
Al buio tutti i gatti sono bigi
In determinate circostanze le differenze si attenuano o addirittura scompaiono.
Avere il gatto nella madia
Avere poco da mangiare, vivere poveramente. Deriva dal fatto che un gatto nella dispensa mangerebbe tutte le provviste.
Cadere in piedi come un gatto
Uscire da una difficile impresa senza subire alcun tipo di danno.
Cavar la castagna dal fuoco con la zampa del gatto
Far sostenere ad altri il rischio di una certa azione.
Chi di gatta nasce, topi piglia
Si usa per indicare le circostanze in cui si sono ereditate particolari caratteristiche o tendenze
Essere un gatto che si morde la coda
Fa riferimento a una situazione che si ripete in maniera continuativa, senza che si trovi una soluzione al problema
Fare come il gatto che prima ammazza il topo e poi miagola
Manifestare un pentimento tardivo
Giocare/Fare come il gatto col topo
Tormentare un avversario più debole, sapendo di essere indiscutibilmente più forte e di poterlo battere quando si vuole.
Il gatto lecca oggi, domani graffia
Espressione utilizzata per indicare una persona che cambia atteggiamento dall’oggi al domani.
Insegnare ai gatti ad arrampicarsi/a rampicare
Pretendere (a torto) di saperne sempre più degli altri, di insegnare qualcosa a chi in realtà la conosce benissimo.
Lavarsi come il gatto
Lavarsi poco, male e in fretta, con le punta delle dita, proprio come il gatto che si limita a passarsi una zampa sul muso
Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco.
E’ un’esortazione a non cantare vittoria prima di averla davvero raggiunta.
Quando il gatto non c’è i topi ballano
Quando sono assenti i superiori, i dipendenti non lavorano e fanno ciò che vogliono.
Avere una (bella) gatta da pelare: avere un’impresa difficile da compiere, un problema, un’incombenza fastidiosa
Chiamare la gatta gatta e non micia: parlare in maniera chiara, dire qualcosa francamente, evitando giri di parole, allusioni e sottintesi, anche a costo di sembrare rudi e indelicati
Comprare la gatta nel sacco: fare un cattivo acquisto, senza aver esaminato e controllato la merce; anche farsi imbrogliare ingenuamente per un eccesso di fiducia.
Essere una gatta morta: si dice di una persona che sotto a un aspetto mansueto, apparentemente docile e mite nasconde tutt’altro carattere, mascherando la sua reale natura, poco virtuosa.
Fare la gatta morta: si dice di persona che ostenta indifferenza, per poi agire solo a proprio vantaggio
Fare come la gatta di Masino (che chiudeva gli occhi per non vedere i topi): fingere di non vedere qualcosa per non intervenire, a causa di paura, pigrizia o altro. Deriva da un racconto popolare secondo cui la gatta del contadino Masino chiudeva gli occhi per non vedere passare i topi.
La gatta che chiudeva gli occhi per non vedere i topi:
Significato: chi non si impiccia dei fatti altrui, ma neanche delle cose importanti.
La gatta frettolosa fa i gattini ciechi: sta a significare che le cose che sono fatte di fretta riescono male
Qui gatta ci cova: esclamazione usata si sospetta che ci sia qualcosa di strano, non chiaro in determinate situazioni: le cose non stanno così come vengono presentate, si ha la sensazione che sotto ci sia un trucco.
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino: questo detto fa riferimento alla golosità del gatto e sta ad indicare che chi si spinge in situazioni illecite viene, prima o poi, scoperto. Vi consigliamo a questo proposito la lettura dell’articolo Il gatto ruba il cibo: perché lo fa e come risolvere il problema.
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R.B.
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