C’è un’usanza piuttosto strana che consiste nel cosiddetto “declawing” ovvero, l’operazione chirurgica con la quale vengono rimosse le unghie dei gatti. Si tratta di un’operazione con la quale viene asportata la prima falange di tutte le dita dei gatti.
Una pratica applicata ai nostri amati felini domestici su richiesta degli stessi proprietari, preoccupati del fatto che il gatto possa graffiare mobili o far del male ai neonati.
Viene ricordato che il declawing è una tortura per il povero animale che dopo l’operazione dovrà affrontare una lunga degenza e successivamente, non potrà più fare le cose alle quali era abituato, dal semplice grattarsi, all’arrampicarsi, fino a cacciare.
Nel bel paese il declawing ormai è fuori legge, in base elle normative che tutelano gli animali d’affezione per cui è “divieto effettuare interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale da compagnia o finalizzati ad altri scopi non terapeutici, quali il taglio della coda, delle orecchie, la recisione delle corde vocali e l’asportazione delle unghie e dei denti”.
In tutto il mondo, ben 25 paesi hanno vietato questa pratica, come Inghilterra, Svezia o Israele, ma purtroppo spesso alcuni veterinari continuano a praticarla anche in Italia su richiesta dei padroni dei gatti, nonostante la legge lo vieti.
Negli Stati Uniti si tratta di una normativa che spetta ai rispettivi stati federali. In ogni caso, il parere medico veterinario è unanime e per il personale si tratta di una pratica crudele, tanto che la stessa associazione animalista The Humane Society of the United States (HSUS) ha lanciato diverse campagne di sensibilizzazione per vietare il Declawing.
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