Sebbene sia un animale furbo e intelligente, anche il micio talvolta non sa controllare il terrore: ecco quali sono le paure dei gatti e perché.
Sia che si tratti di un cetriolo sia di un elettrodomestico, alcune paure dei gatti sono davvero incomprensibili a noi umani, come tante altre cose che riguardano il nostro amico felino d’altra parte. Davanti al terrore c’è poco da fare: anche un animale coraggioso ed indipendente come il gatto fa un passo indietro (anche un salto, in realtà!). Ma da cosa dipendono e come aiutarlo ad affrontarle meglio? Ecco tutto quello che c’è da sapere sulle paure dei gatti e perché alcune proprio non riusciremo mai a spiegarle.
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Sembra difficile immaginare che un animale come il micio, che sa sempre cavarsela da solo e in ogni situazione, possa essere terrorizzato da un ortaggio o dal rumore di un elettrodomestico. Eppure è così! Un grande predatore, il cui istinto da cacciatore è scritto nel DNA, eppure scappa di fronte a un cetriolo. Sul web si possono vedere video del genere, che fanno di certo sorridere, ma ci pongono anche di fronte ad alcune domande come: perché il gatto ha paura? Ha il terrore di quello che non sa spiegarsi, di cui non conosce l’origine e soprattutto il fine.
Di certo anche il suo costante stato di allerta e di agitazione, anche durante il sonno mai tranquillo del micio, lo rende sempre guardingo: in pratica non si rilassa mai (Leggi qui: Come dorme il gatto: quel che c’è da sapere sul sonnellino di Micio)! Non sarebbe corretto definirlo un animale ansioso, bensì in stato di eterna vigilanza su di sé e sul territorio che sente di dover proteggere, come se il pericolo fosse sempre in agguato e pronto a colpire.
D’altra parte è la stessa natura di questo animale, abituato a vivere tra i pericoli della strada fin dall’origine e a cacciare per procacciarsi del cibo, a non fargli perdere mai ‘il controllo’.
Come sempre il linguaggio del corpo del felino ci dà utili indicazioni per capire lo stato d’animo del gatto e se è il caso di intervenire o meno. Certo un gatto si impara a conoscerlo col tempo, tuttavia ci sono degli atteggiamenti che ci indicano il suo terrore nei confronti di qualcuno o qualcosa:
Inoltre è fondamentale osservare il suo comportamento: se si nasconde sotto al letto e non ha nessuna intenzione di uscire, se resta immobile, se cerca di nascondersi ovunque e se è aggressivo, è probabile che lo faccia solo perché ha paura (Leggi qui: Il gatto alza la coda, e tutte le altre posizioni: cosa vuole comunicare). In ogni caso se capiamo qual è la causa del suo terrore, facciamo in modo da allontanarlo e da non sottoporlo a provocazioni continue.
Se per alcune sue paure non riusciamo a darci una spiegazione, pensiamo che comunque ogni cosa che non può essere controllata o che il gatto non conosce potrebbe incutergli timore. Questo accade perché il micio è sempre guardingo e si aspetta ‘il peggio’ dalle situazioni, o quanto meno che possano rivelarsi pericolose per lui e per il suo territorio. Quindi non dovrà mai farsi trovare impreparato di fronte alle avversità. Vediamo ora quali sono le 8 cose che gli mettono paura.
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Può sembrare banale ma la risposta è evitare di sottoporlo a continue pressioni e mettergli davanti degli oggetti solo per il nostro insano ‘divertimento’. Il nostro compito è quello di rassicurarlo, o magari allontanarlo da quello che sente come un pericolo e una minaccia. E’ importante, come nel caso degli estranei che entrano in casa, farlo abituare alle nuove presenze e a mostrarsi, se non amichevole, quanto meno non aggressivo. Se poi notiamo che proprio non riesce a superare alcune paure è il caso di distrarlo con qualcosa che gli piace di sicuro, sia che si tratti di un giocattolo sia del suo snack preferito.
In ogni caso non dobbiamo forzarlo: se ha paura lasciamolo stare e non costringiamolo ad avere contatti con il palloncino o con un paio di calze, anche perché potremmo ottenere da lui anche una reazione aggressiva e violenta. Soprattutto se si tratta di un disturbo comportamentale del micio, è meglio non fare nulla e aspettare che passi da sola questa sua agitazione.
Francesca Ciardiello
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