Tutte le informazioni e le curiosità sul passaporto del gatto: che cos’è, quando è obbligatorio e dove e come si richiede.
Anche i nostri amici a quattro zampe hanno i loro documenti. L’identificazione degli animali, quantomeno quelli domestici, è l’unico modo per contrastare il fenomeno dell’abbandono e favorire il ritrovamento degli animali smarriti. In questo articolo andremo alla scoperta del passaporto del gatto.
Il passaporto del gatto è un documento in cui sono contenute una serie di informazioni, strumentali all’identificazione dell’animale e del suo proprietario.
Il passaporto deve contenere una foto del gatto e il codice a barre del microchip, nonché l’indicazione della parte del corpo nella quale è stato inoculato.
Rammentiamo che nel nostro Paese di norma il microchip per il gatto non è obbligatorio (con l’eccezione della Regione Lombardia, per i gatti nati o adottati a partire dal 1 gennaio 2020); ma in caso di viaggio all’estero è necessario che il felino ne sia minuto.
In ogni caso se ne raccomanda l’uso, in quanto si tratta di uno strumento prezioso per consentire l’identificazione dell’animale smarrito, facilitandone il ritrovamento.
Inoltre deve contenere i dati anagrafici del gatto, l’elenco di tutte le vaccinazioni e delle visite mediche fatte, nonché eventuali trattamenti contro l’echinococco multilocularis (necessari per recarsi in alcune destinazioni). Anche per questo motivo, il passaporto sostituisce il libretto sanitario del gatto.
Ovviamente il documento deve riportare anche i dati anagrafici del proprietario.
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Di norma, al pari del microchip (almeno per il gatto), il passaporto non è un documento obbligatorio; lo diviene soltanto nell’ipotesi in cui ci si rechi all’estero con l’animale.
Per poter viaggiare, il felino deve avere almeno 3 mesi; soltanto raggiunta tale età potrà fare l’antirabbica, necessaria per poter accedere alla maggior parte delle destinazioni all’estero (comunque almeno 3 settimane dopo l’avvenuta vaccinazione).
È sempre possibile informarsi della politica sul punto del Paese di destinazione, sia consultando i canali di comunicazione ufficiali sul web, sia interpellando le autorità consolari.
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Il rilascio del passaporto va richiesto all’ASL territorialmente competente, ovvero quella nel cui distretto rientra il vostro comune di residenza.
Come detto, per poter richiedere il documento, è necessario che il gatto abbia già il microchip e che abbia fatto l’antirabbica.
Il costo da sostenere per il rilascio è contenuto, anche se varia a seconda dell’ASL. Il rinnovo è automatico (anche se alcune regioni e province richiedono il versamento di una somma di denaro, comunque inferiore ai dieci euro), ma occorre altresì controllare i termini entro cui effettuare il richiamo dell’antirabbica, normalmente da rinnovare di anno in anno.
In ogni caso, prima di mettersi in viaggio con il gatto per andare all’estero, si consiglia di informarsi adeguatamente su tutti i requisiti richiesti dalle autorità del Paese di destinazione per l’ingresso del piccolo felino, onde evitare sorprese dell’ultimo minuto.
Antonio Scaramozza
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