Il gatto riesce ad orientarsi temporalmente fra i vari momenti della giornata grazie all’orologio biologico. Ma di cosa si tratta precisamente?
Se il nostro amico a quattro zampe sembra sempre sapere che ora è, un motivo c’è. Parliamo del famoso orologio biologico, grazie al quale il gatto riesce ad orientarsi nel corso della giornata, e questo – sostanzialmente, è noto ai più. Ma come funziona in concreto questo meccanismo? Come fa il felino a rendersi conto in quale parte del giorno ci troviamo?
A volte sembra proprio così. Il gatto sembra conoscere perfettamente di che ora si tratta. E spesso e volentieri è molto più puntuale di noi.
Quante volte ci ha ricordato che era l’ora della pappa, mentre magari eravamo ancora a poltrire sul divano? Quant’è preciso il felino nello svegliarci tutte le notti alla stessa ora?
Insomma, il gatto sembra avere proprio un orologio alla…zampa; ed in un certo senso è così, ma si tratta, come noto ai più di quello biologico; un orologio che non segna di certo l’ora, ma che consente a chi “lo indossa” di capire in che parte della giornata ci si trova.
Logica felina, piuttosto difficile da comprendere per un essere umano.
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L’orientamento del felino è assicurato dal ritmo circadiano, che coincide con le ventiquattro ore della giornata. Esso è fortemente influenzato dal ciclo luce-buio, e, ovviamente, dall’orologio biologico.
Certo, questo funziona quando il gatto ha una routine quotidiana: l’ora dello spuntino, quella del gioco insieme, quella della nanna. Ed il felino saprà sempre quando è arrivato il momento di fare queste attività. Sesto senso del gatto?
Non proprio, seppur di senso sembra trattarsi. Ed è il naso a venire in soccorso al piccolo felino, aiutandolo, tra le varie tante cose, ad orientarsi perfettamente nel corso del giorno. L’olfatto del gatto, come noto, seppur non al livello di quello del cane, nasconde capacità straordinarie.
Tra le varie v’è quella di orientarsi nel corso del tempo, grazie alla percezione dell’intensità dell’odore. Il gatto sembra capire quando stiamo per tornare. Ed è effettivamente così. Si consideri che anche l’odore tende a svanire con il passare del tempo.
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La comprensione dell’animale deriva dall’intensità del nostro odore presente nell’ambiente (all’interno dell’abitazione): il felino assocerà ben presto questo parametro al nostro ritorno quotidiano, comprendendo quando è giunto il momento in cui torneremo a casa.
Un meccanismo all’apparenza molto complesso, a meno che non si disponga dello stesso naso del gatto; in quel caso potremmo anche fare a meno degli orologi.
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A. S.
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