La vostra gatta ha il ciclo? Cosa sappiamo delle mestruazioni dei felini? Ecco come funzionano, quanto durano e come aiutare la gatta nel periodo di calore.
Il periodo del ciclo mestruale felino varia a seconda della specie, ma è sempre strettamente legato al loro periodo di massima fertilità. E’ precisare che, come nei cani, è improprio parlare di ‘ciclo mestruale’, bensì è opportuno parlare di ‘ciclo estrale’.
Ciò che accomuna le cagne in calore e le donne è la fuoriuscita di sangue dalla vulva, seppur con cause differenti. Se nella donna è il distacco dell’endometrio che si stacca dalla parete uterina e nella cagna non è un ovulo non fecondato che fuoriesce, nella gatta non vi sono perdite di sangue. Ma non è la sola differenza fondamentale che distingue la fase del calore felino da quella delle altre due suddette specie.
La fase della pubertà nei gatti può arrivare anche a soli sei mesi, dunque è bene fare molta attenzione se non vogliamo che la nostra gatta ci regali subito dei ‘nipotini’. Naturalmente il periodo della pubertà varia da razza a razza.
A differenza della donna che ovula ogni mese e della cagna che lo fa in media ogni sei, la gatta non ovula mai, o meglio ovula solo quando si accoppia con il maschio della specie. Proprio per questo si parla di ‘ovulazione indotta’, ovvero provocata dal maschio. L’ovulo viene rilasciato solo se fecondato, altrimenti rimane nell’ovaio.
Sebbene non si possa parlare di ciclo mestruale, nel periodo della maturità sessuale le gatte vanno in calore. Sono dunque pronte ad accoppiarsi, e sono anche piuttosto precoci in quanto possono raggiungere la piena maturità, ovvero l’estro, anche a soli quattro mesi di vita. Nelle gatte che non sono sottoposte alla sterilizzazione l’estro ritorna in media ogni due settimane.
La fase iniziale del ciclo estrale è quella in cui la gatta ha un solo obiettivo: attirare il gatto maschio ma senza concedergli l’accoppiamento. Insomma lo provoca per farlo avvicinare a sé ma in sostanza lo rifiuta.
Dopo il proestro, arriva la fase della piena maturità fertile. E’ la fase più intensa del calore della gatta, nella quale i sintomi si fanno più evidenti: emette miagolii incessanti, fa le fusa e si rotola a terra. E se pensavamo di evitare il disagio di ripulire tracce ematiche su pavimenti e tappeti, dovremo fare i conti invece con l’urina che spargerà un po’ ovunque.
In seguito alla piena maturità sessuale e al forte desiderio di accoppiamento, ritorna il rifiuto del gatto da parte della femmina. Si mostra addirittura aggressiva per evitare ogni tipo di contatto.
La fase conclusiva del ciclo rappresenta il periodo di massima inattività sessuale, che terminerà solo con l’estro successivo. Non solo il desiderio riproduttivo ma anche i sintomi tipici della gatta in calore spariscono.
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Sebbene non vi siano tracce di sangue come indizio per capire che la gatta si trova nel suo ciclo estrale, in realtà non sarà difficile capire che la gatta è in calore. Gli ormoni creeranno una vera e propria rivoluzione nel suo corpo e sarà semplice notarne gli effetti.
Se la donna soffre di mal di testa, mal di schiena, crampi addominali e spossatezza, la gatta per sua fortuna non ha dolori così persistenti. Ma anche loro cambiano atteggiamento: tra miagolio, fusa e gesti insoliti la nostra gatta non sarà più la stessa.
Non vi darà tregue: notte e giorno la gatta emetterà questo suono forte e persistente. Sarà impossibile non farci caso: il volume e l’intensità saranno così forti da non poterli ignorare. L’obiettivo di questi versi è quello di attirare il maschio che potrebbe aggirarsi nei paraggi: il miagolio incessante è in realtà un richiamo.
Che il gatto ami lasciarsi coccolare è risaputo, anche come dimostra affetto è ben noto al suo padrone, ma nella fase di calore non ne hanno mai abbastanza. Il rotolarsi a terra e fare moine con le zampe continuano anche quando nessuno le tocca. Il rotolarsi a terra inoltre ha un altro obiettivo, che è quello di spargere il proprio odore e tracce di pelo nell’ambiente, sempre per attirare il maschio della specie.
Tracce di urina ovunque, quasi a voler dire: ‘Sono stata qui, notami!’. In questo modo le gatte diffondono il loro odore e attirano il maschio.
Accertato che le gatte non rilasciano tracce di sangue durante il loro ciclo estrale, quando la loro vulva presenta macchie ematiche è bene fare particolare attenzione. Le cause potrebbero essere le più varie: ostruzioni intestinali, ferite, ulcere gastro-intestinali e infezioni vaginali, tra le quali la più grave è la piometra.
Si tratta di una condizione dovuta agli ormoni. Causa un generale stato di abbattimento e spossatezza, dimagrimento eccessivo che può portare anche all’anoressia, disidratazione generale dovuta a nausea e vomito. Inoltre le gatte infette possono emettere secrezioni di muco dalla vulva.
F.C.
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