Quali malattie possono colpire la pelle del nostro gatto? Ecco come riconoscere le caratteristiche di ciascuna e come curarle.
Hai notato strane macchie sulla pelle del tuo amico a quattro zampe? Il micio si gratta in continuazione e la pelle appare irritata e arrossata? Potrebbe avere qualche malattia dermatologica, dovuta a infezioni o allergie che gli provocano un insopportabile prurito. Sarà compito dell’esperto fare una diagnosi, individuare la causa e trovare i rimedi adatti a curarle.
La pelle sana di un gatto è generalmente rosata o nera, a seconda dei pigmenti che caratterizzano la razza del felino e il suo patrimonio genetico. Individuare i segnali di un problema dermatologico felino è fondamentale per la sua cura: la pelle irritata o arrossata, oltre al caratteristico colore intenso rosato-rosso, può presentare delle lesioni, escrescenze, croste e zone di alopecia, quindi prive di pelo. Soprattutto quando il pelo cade, la pelle sottostante è di un rosa intenso e calda al tatto, poiché più ‘fresca’. E’ importante altrettanto non fermarsi a valutare lo stato della pelle, ma anche notare i sintomi correlati che appaiono contemporaneamente agli altri. Questi possono essere: vomito, nausea, problemi di deambulazione e di equilibrio, letargia e crampi. Ecco quali sono le principali patologie che affliggono la pelle del gatto.
I gatti, purtroppo, sono facilmente soggetti a malattie cutanee, e le cause possono essere varie: dalla presenza di acari e parassiti, alle allergie, alle infezioni batteriche fino ad arrivare a casi più gravi come i tumori della pelle e malattie sistemiche. Il mantello del gatto sano è solitamente liscio, senza incrostazioni e soprattutto uniforme: non vi sono zone vuote. Quando il gatto perde il pelo può essere la muta: l’importante è prevenire qualsiasi problema al manto prendendosi cura regolarmente il pelo. Oltre a mantenere il pelo liscio e ordinato, spazzolarlo serve anche ad evitare che il gatto vomiti a causa dei boli di pelo che ingerisce.
E’ tra le prime patologie della pelle che affliggono ma ve ne sono diverse tipologie: da allergia alle pulci, allergia alimentare, atopica o dermatite da stress. La prima dermatite, causata dalla saliva dei morsi delle pulci sul manto è frequente nei gatti randagi o che vivono all’aperto. L’allergia alimentare invece riguarda naturalmente il cibo, anche se nella vita aveva già assaggiato lo stesso tipo di alimento. Per capire qual è l’alimento incriminato si dovrà sottoporre il gatto ad una dieta per circa 12 settimane.
La dermatite atopica invece è una reazione della pelle del gatto ad un elemento presente nell’ambiente, come ad esempio il polline, la muffa o l’erba. Sarà difficile diagnosticare il tipo di dermatite poiché i gatti sarebbero molto sensibili a qualunque allergene di eventuali test cutanei cui lo sottoporremmo. I gatti affetti possono presentare anche altri sintomi come tosse cronica, starnuti e anche congiuntivite. Per i casi difficili è consigliata una terapia farmacologica, che normalmente sarà il veterinario a prescrivere, mentre nei casi più gravi si potrebbe consigliare una iposensibilizzazione o immunoterapia specifica per l’allergene in questione.
La dermatite da stress infine è provocata dallo stesso gatto che si lecca e si morde la pelle in continuazione. Queste lesioni auto-inflitte possono sfociare in infezioni, che saranno ancora più fastidiose per il felino. Le situazioni che provocano stress nel gatto possono essere legate a: traslochi, viaggi, perdita di padrone o arrivo di un nuovo arrivato a casa.
Infine la dermatite solare è causata da un’esposizione eccessiva al sole che danneggia le zone più delicate e senza pelo, in particolare le orecchie, le palpebre, il naso e le labbra. Essa provoca arrossamento, screpolature e poi perdita del pelo: se il gatto si graffia con le unghie peggiora la situazione. E’ assolutamente necessario evitare il contatto diretto col sole, utilizzare creme e protezioni, e nei casi estremi valutare un intervento chirurgico.
Il caldo può seccare la pelle e provocare prurito, ma di solito la causa più frequente è dovuta alla presenza di pulci, acari e zecche. In particolare se notiamo che il gatto inclina la testa e la scuote spesso è probabile che abbia un fastidio all’orecchio. Osserviamo l’interno del condotto uditivo ed escludiamo la presenza di secrezioni marroni o cerose, dovute alla presenza di acari. A tal proposito esistono delle gocce auricolari specifiche che uccideranno gli acari e puliranno il condotto uditivo.
Cosa sono gli ascessi? Delle bolle piene di pus che si formano in seguito a un graffio o un morso di un insetto. Dapprima si presentano come un rigonfiamento duro e doloroso che man mano si ammorbidisce a causa delle secrezioni interne, che inizieranno a fuoriuscire. Per questo tipo di problema sono prescritte terapie antibiotiche e una soluzione a trattamento locale.
Come l’umano anche il gatto può soffrire di acne: essa si presenta con dei punti neri sul mento e vicino alle labbra. Possono presentarsi in queste zone pustole, degli edemi, ghiandole gonfie e conseguente prurito. Come nel caso del giovane uomo, anche per i gatti vi sono dei detergenti anti-seborroici, che contengono perossido di benzoile o gel di perossido di benzoile.
Quando il gatto si lecca in continuazione rischia di far sparire una parte del pelo dal suo manto, di solito sulla zona della schiena o sull’addome. Il gatto stressato in genere si lecca troppo, quindi per risolvere questo tipo di alopecia è necessario tranquillizzare il gatto. A tal proposito esistono in commercio prodotti che emanano feromoni felini, da spruzzare nell’ambiente e renderlo più sereno per il felino.
Tra le zoonosi è la più temuta poiché è pericolosa anche per l’umano: la tigna è provocata da funghi che corrodono la pelle. In particolare sono a rischio i gatti giovani oppure con un sistema immunitario già indebolito: di solito sono i gatti randagi ad esserne affetti, proprio perché non sottoposti a visite periodiche dal veterinario. Come la tigna anche la tricofizia rientra tra queste: il manto del gatto presenterà zone senza pelo e squame grigiastre. Rientra tra le zoonosi poiché è trasmissibile all’uomo ma fortunatamente è curabile.
Il gatto si gratta in maniera compulsiva perché ha prurito, il suo manto presenta croste e il pelo si perde a chiazze, facciamo attenzione: sono i sintomi della rogna. Essa è causata da un acaro e può essere trasmessa agli altri animali e anche all’uomo. Fortunatamente è curabile: basta farsi consigliare dal veterinario.
Un’alimentazione sana e bilanciata, terapie mediche e controlli dal veterinario terranno lontani i pericoli dal tuo gatto. Per le allergie naturalmente è fondamentale capire qual è l’allergene scatenante e tenerlo lontano dal gatto. Le allergie possono essere lunghe da curare e fastidiose, tuttavia i risultati spesso sono ottimali: il gatto tornerà come prima!
Il parere fondamentale è quello del veterinario: sarà lui l’unico in grado di formulare una diagnosi corretta del problema. Il compito del padrone sarà solo quello di coccolare e calmare il micio in attesa del responso e della cura consigliata. Meglio tenerlo alla larga da fonti di stress, evitare le cose che lo irritano come i viaggi in macchina o la convivenza con altri animali.
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F.C.
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