Che cos’è la malattia da graffio del gatto e come facciamo a capire che ne siamo stati colpiti? Cosa sapere su questa patologia.
I nostri amici a quattro zampe possono darci tanto affetto ma non solo, perché a volte possono anche crearci qualche piccolo disagio, come nel caso della malattia da graffio del gatto: ecco di cosa si tratta e come possiamo capire di avere i sintomi proprio di questa fastidiosa patologia. Tutto quello che c’è da sapere su di essa per correre ai ripari nel minor tempo possibile.
In realtà il nome rende abbastanza chiara la causa scatenate, che può appunto derivare da un graffio o da un morso del nostro felino domestico, ma la maggior parte dei gatti è portatore sano e lo è ciclicamente. Il nostro micio quindi, pur non presentando alcun sintomo, potrà essere portatore di batteri Gram-negativi Bartonella henselae.
Questi ultimi finiscono sotto la pelle dei malcapitati, che solitamente sono bambini (ma anche gli adulti), i quali presentano i primi segnali sulla pelle dai 3 ai 10 giorni nella zona colpita (le mani in particolare).
I sintomi sono solitamente papule circolari eritematose, che evolvono in crosta: le zone colpite sono solitamente ascelle e collo. Ma le vittime di questi graffi possono anche presentare altre caratteristiche come:
Meno comuni sono sintomi quali nausea e inappetenza, dimagrimento eccessivo, episodi di vomito e dolori addominali.
Solo dei test specifici come test sierologici e biopsia dei linfonodi possono confermare la diagnosi di malattia da graffio del gatto. Senza ulteriori complicazioni questa patologia si dovrebbe risolvere spontaneamente nell’arco temporale che va dai 2 ai 5 mesi. Si tratta infatti di una malattia benigna, che non dovrebbe avere conseguenze più gravi.
Le terapie a disposizione sono infatti molto blande e consistono nell’applicazione di impacchi caldi e analgesici. Solo nei pazienti sistemici e immunodepressi si può consigliare una terapia antibiotica a base di azitromicina.
Per sintomi come la febbre e mal di testa si possono assumere i ‘soliti’ farmaci, come paracetamolo e ibuprofene. Solo nei casi peggiori si assiste all’asportazione chirurgica del linfonodo interessato.
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Come al solito i controlli veterinari e l’adottare misure di prevenzione quali collari antipulci, gocce e polveri con il medesimo scopo sui nostri amici felini può rendere l’incidere della malattia molto più raro. Qualora fossimo graffiati da un Micio è sempre buona norma lavare la parte con acqua e sapone. E’ buona norma insegnare al bambino a non giocare coi gatti randagi e al nostro micio domestico a non giocare graffiando gli altri.
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