Che cos’è la malattia da graffio del gatto e come facciamo a capire che ne siamo stati colpiti? Cosa sapere su questa patologia.
I nostri amici a quattro zampe possono darci tanto affetto ma non solo, perché a volte possono anche crearci qualche piccolo disagio, come nel caso della malattia da graffio del gatto: ecco di cosa si tratta e come possiamo capire di avere i sintomi proprio di questa fastidiosa patologia. Tutto quello che c’è da sapere su di essa per correre ai ripari nel minor tempo possibile.
Malattia da graffio del gatto: che cos’è e come si manifesta
In realtà il nome rende abbastanza chiara la causa scatenate, che può appunto derivare da un graffio o da un morso del nostro felino domestico, ma la maggior parte dei gatti è portatore sano e lo è ciclicamente. Il nostro micio quindi, pur non presentando alcun sintomo, potrà essere portatore di batteri Gram-negativi Bartonella henselae.
Questi ultimi finiscono sotto la pelle dei malcapitati, che solitamente sono bambini (ma anche gli adulti), i quali presentano i primi segnali sulla pelle dai 3 ai 10 giorni nella zona colpita (le mani in particolare).
I sintomi sono solitamente papule circolari eritematose, che evolvono in crosta: le zone colpite sono solitamente ascelle e collo. Ma le vittime di questi graffi possono anche presentare altre caratteristiche come:
- febbre,
- mal di testa,
- dolori muscolari,
- ingrossamento dei linfonodi,
- spossatezza e malessere diffuso.
Meno comuni sono sintomi quali nausea e inappetenza, dimagrimento eccessivo, episodi di vomito e dolori addominali.
Malattia da graffio del gatto: diagnosi e terapie
Solo dei test specifici come test sierologici e biopsia dei linfonodi possono confermare la diagnosi di malattia da graffio del gatto. Senza ulteriori complicazioni questa patologia si dovrebbe risolvere spontaneamente nell’arco temporale che va dai 2 ai 5 mesi. Si tratta infatti di una malattia benigna, che non dovrebbe avere conseguenze più gravi.
Le terapie a disposizione sono infatti molto blande e consistono nell’applicazione di impacchi caldi e analgesici. Solo nei pazienti sistemici e immunodepressi si può consigliare una terapia antibiotica a base di azitromicina.
Per sintomi come la febbre e mal di testa si possono assumere i ‘soliti’ farmaci, come paracetamolo e ibuprofene. Solo nei casi peggiori si assiste all’asportazione chirurgica del linfonodo interessato.
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C’è un modo per prevenirla?
Come al solito i controlli veterinari e l’adottare misure di prevenzione quali collari antipulci, gocce e polveri con il medesimo scopo sui nostri amici felini può rendere l’incidere della malattia molto più raro. Qualora fossimo graffiati da un Micio è sempre buona norma lavare la parte con acqua e sapone. E’ buona norma insegnare al bambino a non giocare coi gatti randagi e al nostro micio domestico a non giocare graffiando gli altri.