Andiamo alla scoperta di uno dei documenti del gatto, ovvero il libretto sanitario: che cos’è, a cosa serve e da chi viene rilasciato.
Anche la nostra piccola tigre da salotto può avere i suoi documenti. Di norma non sono obbligatori, ma sono strumentali ad una maggiore tutela dell’animale: su tutte la malaugurata ipotesi in cui si smarrisca, in quanto ne consentono più facilmente l’identificazione. Tra i vari documenti del gatto, è da annoverarsi anche il libretto sanitario. Scopriamo di cosa si tratta, quali informazioni contiene e da chi viene rilasciato.
Nella nostra cultura, il gatto, insieme al cane, è l’animale domestico per eccellenza. Ma le due figure sono regolamentate molto diversamente dalla legge.
Mentre il cane, di fatto, non può non essere custodito (il cane di quartiere è un’eccezione), e pertanto o è di proprietà o deve essere custodito in un canile e/o rifugio, il gatto viene definito dalla Legge quadro 281/1991 (in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo) quale animale in libertà.
Il piccolo felino è libero di essere randagio e di vivere nel luogo che ha scelto come territorio (è vietato dunque allontanarli da esso). Questa diversa impostazione si traduce anche in un ingiustificato onere minore a carico del proprietario del piccolo felino.
Chi possiede un cane ha l’obbligo di registrarlo, mediante l’inoculazione dell’apposito microchip; chi ha un gatto invece no (eccezion fatta per chi risiede in Lombardia, per i felini nati o adottati a partire dal 1 Gennaio 2020).
Pertanto, di norma, non esistono documenti obbligatori per il gatto.
Potrebbe interessarti anche: È obbligatorio mettere il microchip al gatto? Cosa dice la legge
Tra i possibili documenti del gatto rientra anche il libretto sanitario.
Di norma viene rilasciato dal veterinario, all’atto della prima visita dell’animale (se si tratta di un cucciolo, in sede di sverminazione e delle prime vaccinazioni).
Se il felino viene acquistato o preso in regalo da un terzo, sarà quest’ultimo a dovervi rilasciare il libretto sanitario. Beninteso laddove sia stato redatto, in quanto non obbligatorio per legge.
Nel documento è attestata la storia sanitaria dell’animale: tutte le visite effettuate, la sverminazione, tutte le vaccinazioni ed relativi i richiami nonché i trattamenti antiparassitari a cui è stato sottoposto.
Inoltre nel libretto sanitario sono riportate anche le informazioni che consentono l’identificazione del gatto e del suo proprietario. Nome, sesso, razza, età, colore del pelo, eventuali segni particolari, eventuale numero di microchip: questi i dati identificativi dell’animale.
Potrebbe interessarti anche: Viaggiare in aereo col gatto: condizioni, regole e consigli utili
Contestualmente a questi ultimi vengono riportati anche i dati anagrafici e le informazioni di contatto del proprietario. Per quanto il libretto sanitario del gatto non abbia alcun valore legale, costituisce l’unico strumento (o quanto meno il più semplice) per dimostrare i trattamenti sanitari cui l’animale è stato sottoposto.
Va ricordato che nell’ipotesi di viaggio o trasferimento all’estero con l’animale, sia obbligatorio portare con sé il passaporto del gatto (di fatto si tratta dell’unico documento obbligatorio per il felino, ma solo quando si oltrepassano con l’animale i confini nazionali).
Ebbene, nel passaporto, vanno riportate tutte le informazioni sanitarie concernenti il gatto; per questo motivo, una volta in possesso del documento, il libretto sanitario potrà essere dismesso definitivamente.
Antonio Scaramozza
Perché il pane e altri alimenti inadatti possono mettere a rischio la salute del tuo…
Insetti simili alle zecche possono trarre in inganno i pet mate, ma hanno caratteristiche diverse:…
Sembra la trama di un film ma è la realtà, infatti un piccolo Chihuahua è…