L’ESOFAGITE NEL GATTO: Quali sono i sintomi?

L’ESOFAGITE NEL GATTO: Quali sono i sintomi?

L’esofagite è un’infiammazione dell’esofago. Le cause di malattia sono tantissima ma nessuna è in relazione con l’età, il sesso e la razza.

Quali sono le cause?

  1. vomito frequente
  2. assunzione di sostante tossiche o irritabili
  3. Ernia iatale
  4. Neoplasia esofagea
  5. Corpo estraneo nell’esofageo
  6. Reflusso del succo gastrico o intestinale secondario

Saper descrivere bene i sintomi del nostro gatto e riportarli al veterinario, sarà di vitale importanza per poter stipulare una diagnosi di malattia. I test diagnostici specifici si rivelano necessari per confermare una diagnosi di esofagite.

Quali sono i Sintomi di esofagite?

  1. Salivazione eccessiva
  2. Inappetenza
  3. Disagio nel deglutire
  4. Tosse
  5. Rigurgito

L’entità dei sintomi e la loro ricorrenza, dipende dalla gravità con la quale si manifestano. Se un gatto presenta esofagite da reflusso e verrà trascurato dal padrone, sarà facile incappare in circolo vizioso di: disagio nel mangiare, difficile deglutizione, perdita di peso, ipoglicemia e coma. Sono rari i casi di morte, ma in animali selvatici e randagi queste patologie sono altamente invalidanti. I segni possono non essere particolarmente evidenti ed essere presenti per settimane o mesi oppure essere estremamente gravi a insorgenza acuta.

Come si effettua la Diagnosi?

Poiché gli esiti degli esami, la salute del felino e l’anamnesi sono favorevoli, vi sono altre patologie o sintomi che dovrebbero essere presi in considerazione durante il processo diagnostico. L’ Ernia iatale: si tratta di una anomalia a carico del diaframma che causa lo spostamento di parte dello stomaco nella cavità toracica. La Neoplasia esofagea che può essere associata ad una infiammazione e causare segni simili. Poi c’è la presenza di Corpi estranei esofagei che rimangono bloccati nell’esofago ostruendo il passaggio di cibo e acqua. Nella maggior parte dei casi essi includono ossa o giocattoli, ma possono anche includere cibo o altre tipologie di oggetti. Troviamo anche la stenosi esofagea che si tratta di un restringimento anomalo a carico dell’esofago e spesso insorge secondariamente a una grave infiammazione esofagea. Il Megaesofago: che è una ridotta peristalsi esofagea che spesso riduce la deglutizione del bolo e causa reflusso esofageo. Un disturbo serio potrebbe essere la Melena che prevede emissione di feci di colore scuro dovuto alla presenza di sangue digerito, dovuta a molteplici cause, tra cui grave infiammazione esofagea, infiammazione o ulcerazione a carico del cavo orale o del tratto gastrointestinale o a disordini della coagulazione. In ultima analisi il Dolore dovuto a processi infiammatori di varia natura. Per esempio, un eventuale dolore a denti, bocca o collo può causare gli stessi sintomi dell’esofagite.

Quali sono le Terapie adeguate?

Il primo accorgimento da considerare è il dolore e il fastidio legati all’infiammazione, quindi bisognerà somministrare analgesici e antidolorifici locali, per far si che il gatto ritorni a mangiare. Nel momento in cui non riusciamo ad indentificare le cause del problema possiamo considerare l’ipotesi di somministrare farmaci Inibitori dell’acido gastrico o agenti bloccanti, Farmaci modificanti la motilità intestinale, Cambio di alimentazione, Gastroprotettori, Terapia antibiotica nei casi di polmonite secondaria, intervento chirurgico per rimozione corpo estraneo, fluidoterapia, Supporto nutrizionale mediante l’ausilio di un sondino gastrico o nutrizione parenterale.

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