Anche il piccolo felino può avere problemi di stitichezza. In questi casi possiamo aiutarlo con lassativi per cani. Ne esistono diversi tipi: ecco quali.
A tutti può capitare di avere problemi di costipazione; anche ai nostri amici a quattro zampe. Si può trattare di un episodio isolato, oppure di un disturbo cronico. In alcuni casi può essere necessario ricorrere all’utilizzo di lassativi per gatti. Ve ne sono diversi tipi, ed ognuno avente una funzione differente. Scopriamo di quali si tratta.
Quando il micio soffre di costipazione
Anche il gatto può soffrire di stitichezza. Ed il disturbo può essere cronico.
Le cause possono essere differenti:
- Disidratazione: il felino non dispone di sufficiente acqua nella sua dieta. Questo rende le sue feci più dure e secche, e dunque più difficili da espellere;
- Stress: il gatto è un animale molto abitudinario. Anche una piccola modifica della sua routine quotidiana potrebbe destargli un disagio. Grandi cambiamenti, come un trasloco o l’arrivo di un nuovo membro in famiglia (anche un bebè) può destabilizzarlo, provocandogli stress, che, tra i suoi effetti, può causare disturbi di costipazione;
- Ostruzione: il canale di espulsione delle feci potrebbe essere ostruito, rendendo più difficoltoso e/o doloroso, se non impossibile, il processo di evacuazione; l’ostruzione potrebbe essere provocata da una patologia (come una neoplasia) oppure da un difetto anatomico (si pensi ad un canale anale più ristretto del normale)
- Farmaci: anche i medicinali possono essere annoverati tra le cause della stitichezza nel gatto; a tal proposito è sempre bene leggere il bugiardino degli stessi, al fine di verificare gli effetti collaterali del prodotto;
- Malattie: la costipazione può essere dovuta ad altre patologie che affliggono il gatto; il novero delle stesse è piuttosto ampio. Fra di esse rientrano malattie metaboliche, neuromuscolari, o ano rettali, che possono provocare dolore nella defecazione.
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I vari tipi di lassativi per gatti
Tra i rimedi che si utilizzano per contrastare la stitichezza dei gatti si annoverano anche i lassativi. In realtà, tuttavia, essi non costituiscono la prima scelta.
Il veterinario, una volta effettuata la diagnosi di stitichezza, procederà ad individuare la causa del disturbo. Tra le più frequenti si segnala la disidratazione del gatto: in tal caso prescriverà una modifica del regime alimentare dell’animale, che favorisca l’assunzione di cibo umido.
Il felino, inoltre, va invogliato a bere una sufficiente quantità d’acqua al giorno. L’approccio terapeutico, dunque, varia anche a seconda della causa di origine del disturbo: ad esempio, se essa è da identificarsi nello stress, è chiaro che andrà eliminata alla radice la ragione che provoca tale stato nervoso nel gatto.
Temporaneamente, e contemporaneamente alla cura per la risoluzione del problema, si può ricorrere anche a lassativi per gatti. Ma essi vanno usati con estrema cautela. Innanzitutto, non va dimenticato che si tratta pur sempre di farmaci: è il veterinario ad indicare quando e quali dobbiamo utilizzare.
Inoltre i lassativi assorbono molti liquidi dai gatti a cui vengono somministrati; pertanto possono essere utilizzati sono quando gli animali sono sufficientemente idratati.
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Ne esistono di diversi tipi:
- Lassativi osmotici: aumentano il livello di acqua presente nell’intestino, al fine di rendere le feci più molli e meno secche;
- Lassativi emollienti: hanno lo stesso scopo dei primi, seppur in modo diverso; i lassativi emollienti, infatti, favoriscono la ritenzione di acqua delle feci, assicurando lo stesso effetto;
- Lassativi lubrificanti: Lubrificano il canale anale, rendendo più agevole l’espulsione delle feci;
- Lassativi stimolanti: stimolano la contrattura della muscolatura del colon; hanno un’azione molto rapida.
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A. S.