La sterilizzazione del gatto: perché farlo e come affrontare l’operazione

La sterilizzazione del gatto: perché farlo e come affrontare l’operazione

gattoPOST OPERAZIONE

Tra gli elementi che potrebbero contribuire a farsi coraggio, vi è il fatto che il gatto ha un processo di cicatrizzazione molto veloce e nel giro di una settimana dopo l’operazione sarà tutto dimenticato! Per cui, indifferentemente dal tipo di anestesia che sarà applicata all’animale, sarà necessaria una cura di antibiotico di almeno sette giorni per prevenire possibili infezioni. Per somministrare l’antibiotico, potrete dissolvere la dose di antibiotico in un quantitativo minimo di acqua che poi aspirate con una siringa, togliendo l’ago e che poi spremerete in bocca al vostro felino! In questo modo, non solo eviterete i graffi, ma anche che il gatto rigetti la pillole.

Il primo giorno, ma anche in quelli successivi, è importante stare attenti a che i mici non facciano sforzi, movimenti bruschi e che saltino. Ecco perché a volte viene suggerito di tenere il gatto nelle 12 ore successive all’operazione, nel portantino, evitando di farlo scorrazzare in casa e che la ferita si riapra.

Di norma, dopo un’operazione con anestesia classica, il gatto tende a risvegliarsi lentamente e sembra che avrà le gambe paralizzate per cui barcollerà molto. Inoltre, in base al tipo di reazione all’anestesia, mano a mano che si risveglia, inizialmente l’animale potrebbe non riconoscervi così come non riconoscere gli altri gatti o animali che vivono insieme a lui.

Dopo l’operazione, il felino non avrà di certo fame, ma è bene mettergli a diposizione dell’acqua.

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