La sterilizzazione del gatto: perché farlo e come affrontare l’operazione

La sterilizzazione del gatto: perché farlo e come affrontare l’operazione

gatto 2TIPO DI ANESTESIA

Di certo la sterilizzazione è sempre una sofferenza soprattutto per i proprietari che non possono guardare il loro micetto ridotto uno straccio dopo l’operazione e soprattutto dopo il risveglio dall’anestesia. Non a caso, proprio per l’anestesia ci sono alcune scuole di pensiero e gli animalisti più veraci protendono per un’anestesia, più costosa, ma meno invasiva, detta “gassosa” o “inalatoria”, considerata una delle tecniche più sicure per il mantenimento dell’anestesia generale negli animali da compagnia, che viene somministrata per canali respiratori. Gli esperti sostengono inoltre che l’impatto dell’anestesia “gassosa” sull’organismo è molto meno incisivo e deleterio rispetto alla vecchia anestesia iniettabile e si rivela utile nei casi di pazienti particolari magari animali anziani o con alcune patologie.

Anche nel risveglio, l’anestesia inalatoria è molto più dolce, in quanto l’eliminazione avviene attraverso la respirazione e lo smaltimento dell’anestetico non avviene tramite il fegato e i reni. Infine, questo tipo di anestesia che viene regolata nell’arco dell’intervento, permette un risveglio meno traumatico in 15-20 minuti. L’anestesia inalatoria è migliore ma solo se fatta bene.

Ovviamente, come per noi umani, l’animale che sarà sottoposto all’operazione non dovrà né bere né mangiare 12ore prima dell’intervento.

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