Ci sono fatti di cronaca che fanno sorridere come quelli nei quali i proprietari di gatti chiamano i soccorsi perché prigionieri del proprio gatto, diventato ad un tratto aggressivo. Si tratta di eventi molti più comuni di quanto si possa pensare e che in realtà riguardano una vera a propria patologia denominata la “sindrome della tigre“. Ovvero, un disturbo del comportamento che affligge nella maggior parte dei casi, i gatti che vivono in casa, di norma gentili e affettuosi, che possono trasformarsi in un temibile predatore.
In realtà, sottolineano gli esperti, questa sindrome deriva principalmente da problemi di alimentazione. Questo comportamento anomalo e aggressivo può essere provocato dalla fame o da carenze alimentari, di proteine e altri componenti di cui ha bisogno l’organismo del felino.
Se il gatto ha fame, significa che mangia solo una volta al giorno oppure che ha un tipo di alimentazione sbagliata o di pessima qualità, povera in proteine. Questi fattori potrebbero provocare nel felino l’aggressività quando ad esempio il proprietario gli sta preparando il pasto o in luoghi chiusi, dove il gatto non ha vie di fuga.
La sindrome della tigre è un disturbo che può scaturire anche da uno svezzamento precoce per cui il cucciolo non ha assimilato tutte le sostanze necessarie al suo equilibrio psico fisico.
Per prevenire questi comportamenti aggressivi, derivati anche dalla noia della vita in appartamento, è sufficiente cambiare alimentazione: il gatto deve sempre avere a disposizione le crocchette ricche in proteine e altri alimenti; inoltre, il proprietario deve creare dei diversivi al gatto con dei giochi o bocconcini golosi da nascondere nella casa in modo da stimolare l’istinto predatorio dell’animale.
Il gatto non deve essere in alcun modo allontanato. Al contrario, la sindrome della tigre impone da parte del proprietario maggiore attenzione nei riguardi del felino che ha bisogno di affetto e tanta pazienza per superare il suo problema. Lo scorso anno è emerso uno studio per il quale vi sarebbe una correlazione tra la razza e il colore del gatto e la sua aggressività.