La Peritonite infettiva felina detta FIP

La Peritonite infettiva felina detta FIP

DEFINIZIONE DI MALATTIA:

La peritonite infettiva felina, acronimo FIP, è causata da un coronavirus felino. E’ una malattia infettiva, progressiva, sistemica e contagiosa che colpisce i gatti domestici e numerose specie di felidi selvatici. Il virus che provoca la FIP può essere di origine benigna o maligna: la prima forma si ritrova nell’intestino con una lieve forma di diarrea, la seconda è quella che provoca la malattia. Questa malattia ha sempre un esito infausto nell’arco di pochi mesi. Si manifesta con delle masse a carico di organi interni (forma secca) o più solitamente con una presenza di liquidi nell’addome (forma umida) che portano poi a MORTE DELL’ANIMALE.

Per quanto riguarda le vie di trasmissione della FIP, esse sono:

  • trasmissione diretta tramite il contatto di feci o saliva contenenti il virus, ma anche tramite starnuti
  • trasmissione indiretta tramite oggetti contaminati, fra cui lettiere, ciotole, coperte, giocattoli
  • trasmissione transplacentare

SINTOMATOLOGIA:

Come accennato, i gatti affetti da FIP spesso non mostrano alcun sintomo di malattia. Quando i segni compaiono, essi possono variare ampiamente e di solito sono aspecifici. I sintomi relativi alla peritonite infettiva felina possono includere:

  1. FEBBRE,
  2. PERDITA DI PESO,
  3. DIARREA,
  4. VOMITO,
  5. LETARGIA,
  6. DEBOLEZZA,
  7. DISIDRATAZIONE,
  8. ASCITE,
  9. INFIAMMAZIONE OCULARE,
  10. RESPIRO AFFATICATO.

Le forme di FIP nel gatto sono di due tipi: umida e secca. La forma umida causa un versamento di liquido in addome detta ascite, che può portare a difficoltà respiratorie e ad un distintivo aspetto panciuto. La forma secca colpisce le medesime parti del corpo, ma non causa un versamento di liquido.

DIAGNOSI DI MALATTIA:

Purtroppo non esiste ne una cura, ne un vaccino, ne un test che possa darci la conferma al 100%, per cui si consiglia sempre un approfondimento tramite un esame specifico denominato PCR. Si consiglia vivamente di non diffondere l’informazione di “un gatto FIP” senza il supporto di una analisi strumentale. Non è detto che un gatto portatore del virus si ammali, per cui c’è una buona probabilità che viva tranquillamente la sua vita.

Ha senso isolare gatti FIP positivi da gatti probabilmente sani? Purtroppo no ha senso, perchè la diffusibilità del virus è del 100%, quindi TUTTI lo avranno già contratto. Poi solo il 5-10% sviluppa il virus letale, quello della FIP per intenderci, ma senza che vi siano esami che possano indicare i soggetti a rischio”. L’unica cosa che si può fare è tenere l’ambiente pulito, disinfettato e quanto più tranquillo per evitare che i soggetti positivi possano peggiorare per via dello stress e risultare contagiosi negativamente.

TERAPIA FARMACOLOGICA:

La peritonite infettiva felina è una malattia incurabile. Gli obiettivi del trattamento sono garantire all’animale una qualità della vita priva di dolore il più a lungo possibile.

Fortunatamente, il Coronavirus felino può essere eliminato nell’ambiente casalingo, per mezzo di disinfettanti per la casa, come una soluzione combinata di candeggina e acqua (diluizione 1:32). Una volta che il gatto sviluppa la malattia, sia che si tratti della forma umida che di quella secca, è quasi certo che il decorso sarà fatale. La forma umida è “peggiore”, nel senso che i gatti affetti possono sopravvivere per 1-2 mesi una volta diagnosticata la condizione. I gatti affetti dalla forma secca possono sopravvivere un altro anno circa mantenendo una buona qualità della vita.

E’ possibile migliorare la qualità della vita degli animali affetti per mezzo di alcuni farmaci e integratori, come prednisone, ciclofosfamide, interferone, basse dosi di aspirina e vitamina C, oltre anche a migliorare l’ambiente in cui vive limitando stress, sporcizia e un buon alimento.

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