Che cosa significa e in quali comportamenti si esprime l’istinto predatorio nel gatto? Come riconoscerlo per comprenderlo meglio.
Spesso quando si tratta di felini, si sente parlare di istinto: con questa parola si vanno spesso ad indicare tutta una serie di comportamenti che non riusciremmo a spiegarci altrimenti. Ma per quanto riguarda l’istinto predatorio nel gatto però entrano in gioco diversi fattori. Ecco come distinguerlo per comprenderlo meglio.
Con questa espressione si vuole indicare l’indole da cacciatore dei felini, un’abilità che si sviluppa dopo il primo mese di vita e che non sembra si possa imparare poiché innata.
I gattini prendono spunto dalla figura materna (non a caso il ruolo di mamma gatta nella loro educazione è fondamentale), che stimola il loro istinto di caccia con delle prede vive che i piccoli dovranno finire per poi consumarle.
E’ vero che il micio randagio, abituato a vivere (e sopravvivere) in strada potrà avere un istinto predatorio più accentuato, ma ciò non vuol dire che il felino domestico ne sia privo: approfondiamo meglio questo aspetto.
Il primo deve pur sopravvivere procacciandosi del cibo, mentre al secondo viene fornito solitamente in porzioni e ad orari regolari. Ma questo non vuol dire che l’istinto predatorio non sia sviluppato in entrambi i casi: se però per il primo ha una funzione ‘necessaria’, per il secondo è semplicemente un comportamento istintivo che spesso utilizza anche nel gioco con i suoi simili.
La differenza sta nel fatto che: se il primo cattura per mangiare la preda, il secondo lo fa per il gusto di farlo (in quanto ha già il pasto assicurato) e perché proprio non riesce a farne a meno.
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La risposta è: assolutamente no! Anzi, l’istinto cacciatore nel micio (anche quello domestico) va assolutamente stimolato e lasciato libero di esprimersi. Il modo migliore è trasformarlo in una sorta di ‘gioco’: potremmo nascondere oggetti e invitare Micio a trovarli.
Potremmo anche posizionare questi stessi oggetti in posti alti della casa, in modo che il gatto si metta alla prova per raggiungerli.
Ci sono anche giocattoli fai da te per gatti, che stimolano Micio a correre dietro a un filo o una corda come se fosse la coda di un topo.
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Può sembrare che Micio ‘impieghi’ il suo istinto predatorio anche con noi, ma in realtà non ha alcuna intenzione di ferirci, farci male o peggio. E’ semplicemente nel suo DNA fare una sorta di lotta che ha il gusto di un gioco.
Possiamo vedere come si esprime l’istinto predatorio nel gatto domestico quando insegue una farfalla, quando cattura qualcosa che gli vola proprio sotto il muso, o peggio, quando insegue un altro animale (magari lo stesso con cui condivide gli spazi in casa).
Infatti l’istinto predatorio ha proprio una duplice ‘funzione’: da una parte è proiettato alla sopravvivenza dell’animale, dall’altra vuole solo giocare.
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Antonio D’Agostino
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