L’iperkaliemia, che può colpire anche il gatto, non è una vera e propria patologia; al contrario, è la conseguenza di diverse possibili cause. Scopriamo quali.
L’iperkaliemia, di cui può soffrire anche il gatto, non è una vera e propria malattia; è un disturbo dal quale si può comunque evincere che c’è qualcosa che non va nell’organismo dell’animale. Le cause da cui può derivare sono molteplici. Scopriamo di quali si tratta, quali sono i sintomi a cui fare attenzione, e quali le cure più efficaci.
L’iperkaliemia si sostanzia nella presenza nel sangue di un livello troppo alto di potassio; in quello del gatto, è di norma superiore a 5 mEq/l.
Non si tratta di una vera e propria patologia, quanto di un disturbo originato da altre malattie.
Le cause, invero, possono essere molteplici. Le principali sono:
Pertanto l’iperkaliemia può essere considerata come una condizione innescata da un’altra patologia affliggente il gatto; il controllo del livello di potassio nel sangue (da accertare anche con un semplice emocromo) può essere considerato come una spia da attenzionare: se i valori superano la soglia ordinaria deve scattare l’allarme.
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Ovviamente, più alto sarà il livello di potassio presente nel sangue del gatto, più grave sarà l’iperkaliemia.
I sintomi del disturbo possono essere differenti, e possono coesistere con altri segni clinici propri della patologia da cui scaturisce l’iperkaliemia.
Tra essi annoveriamo la debolezza muscolare, l’aritmia, la brachicardia. Nei casi più gravi si può verificare perfino l’arresto cardiaco del gatto, e dunque la morte.
In altri, invece, il felino potrebbe non mostrare alcun sintomi; è probabile che il livello di potassio nel sangue superi di poco la soglia del parametro 5 mEq/l.
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Alla comparsa dei sintomi descritti è necessario recarsi con tempestività dal proprio veterinario di fiducia, al fine di evitare l’aggravio delle conseguenze; come visto, infatti, il disturbo può condurre il gatto perfino all’arresto cardiaco.
L’iperkaliemia può essere individuata con un semplice emocromo. Tuttavia, una volta effettuata la diagnosi, il veterinario dovrà comprendere la causa alla base del disturbo.
D’altronde l’approccio terapeutico sarà differente, a seconda della patologia da cui è scaturita l’iperkaliemia. Fermo restando la necessità di agire anche sul sintomo, nei casi in cui il livello di potassio nel sangue sia troppo alto.
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A. S.
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